Intervista Alessandro Lamberti Jolly

Qualche tempo fa il nostro fisioterapista ed osteopata Simone Piferi, ha intervistato Alessandro Lamberti, alias Jolly, arrampicatore, preparatore atletico e guida alpina italiana, il primo italiano a salire una via d'arrampicata di difficoltà 9a.

Simone ha incontrato Jolly nella palestra Rock&Walls di Roma, in cui Simone stesso si allena, ed insieme hanno affrontato il tema degli infortuni nell’arrampicata, dal punto di vista della prevenzione tramite allenamenti impostati proprio per potenziare le strutture corporee che in questo sport sono più sollecitate e quindi soggette a stress.

In questo contesto, abbiamo visto come nel corso degli anni sia cambiato l’approccio all’allenamento in questo sport, e come oggi ci sia molta più attenzione verso allenamenti funzionali, studiati a dovere possano aiutare tantissimo nella prevenzione.

In questo contesto la figura del fisioterapista può essere fondamentale, nell’affiancare il preparatore atletico, nell’evidenziare quali fasce muscolari e nervose allenare e come, per prevenire stati dolorosi e sollecitazioni estreme.

 

 

Qualcosa in più su Jolly, Alessandro Lamberti

Alessandro è un icona dell’arrampicata italiana, ha fatto la storia, partecipando a tre campionati del mondo di arrampicata, nella specialità lead (difficoltà).
(Trovi maggiori info sulle differenze di competizione nell’arrampicata in questo articolo su: www.sciaremag.it)

Ha fatto parte della Nazionale Italiana dal 1989 al 1992. È stato il primo italiano a liberare un 9a, in Francia nel 2001 e poi nel 2004 (per saperne di più su Alessandro visita il suo sito web).

L’evoluzione dell’arrampicata dagli anni 80 ad oggi

Negli ultimi anni l’arrampicata ha riscosso molti consensi, questo ha comportato sia un ottimo sviluppo di questa disciplina, ma ha comportato anche che molti atleti con poca preparazione fisica si sono appassionati a questo sport iniziando praticarlo in maniera autonoma.

 

Abbiamo chiesto ad Alessandro:

Quali consigli pratici daresti a chi si approccia a questo sport così impegnativo?

AL: “[...] Per qualunque età (di persone che si approcciano a questo sport), ci sono persone che diventano in breve tempo abbastanza forti, però ad esempio le dita rimangono comunque un punto debole, e quindi (il mio consiglio è quello di prestare) accortezza nella progressività del carico soprattutto nel gesto tecnico: si deve iniziare facendo cose facili anche se potrebbe fare cose più difficili.”

S: La cosa migliore sarebbe sempre di seguire un corso in maniera tale da avere una progressività nell’adattamento.

AL: “si perchè questa progressività del carico, mentre è facile farla sugli egli esercizi generali, nello specifico nell’arrampicata, è più difficile farlo da soli, soprattutto le dita fanno fatica”

S: ”...sono un punto fragile di base, vanno incontro ad infortuni più facilmente”

Allenamento arrampicata moderna VS old school

In seguito abbiamo analizzato vantaggi e svantaggi del metodo di allenamento moderno rispetto alla old school.

Nel caso dell’arrampicata moderna i vantaggi sono senza dubbio quelli di prestare maggiore attenzione alla cura anche degli antagonisti: ad esempio ora si allena molto bene il core, si cura la fase dello stretching e dell’allenamento generale, di contro c’è che c’è molto fitness, ma  rimane molto poco tempo per l’arrampicata vera e propria.

Prima si badava solo alla prestazione specifica, la parte sicuramente più divertente della disciplina. Questo permetteva di avere anche risultati in più breve tempo, il problema era che ci si ritrovava spesso ad avere i cosiddetti “effetti collaterali”, come ad esempio un atteggiamento cifotico nella postura, una ridotta mobilità delle spalle o dei gomiti.

Quali sono gli infortuni più frequenti nell’arrampicata?

Nella old school le problematiche che più frequentemente insorgevano erano sicuramente:

  • atteggiamenti posturali errati
  • rigidità ad esempio al gomito o alle dita

Nella nuova metodologia queste cose si stanno prevenendo, rimane invece la parte legata ai traumi specifici che si possono avere nel movimento atletico:

  • traumi alle dita

Le dita sono la parte del nostro corpo che ci mette in assoluto di più ad adattarsi: ci vogliono anche dieci anni per le dita, per compiere determinati adattamenti.

Con gli atleti professionisti di ogni età ora nell’allenamento si cura moltissimo la parte di preparazione atletica progressiva adatta per prevenire al massimo le possibilità di infortunio. Ovviamente il carico si aumenta in maniera differente sui professionisti di diverse età, in base ai risultati che si vogliono ottenere, ma ad esempio negli atleti della palestra in cui Jolly allena, la preparazione generale non viene abbandonata mai durante l’anno, in nessuna fase dell’allenamento, proprio per questi motivi.

In molti sport il ruolo del fisioterapista che segue la squadra di professionisti è fondamentale: anche nell’arrampicata riscontriamo questa evoluzione?

AL: “Si anche nel nostro campo, il ruolo del fisioterapista, sia durante le competizioni, ma anche nella preparazione atletica, è fondamentale nell’affiancare il preparatore atletico.”

Il ruolo del fisioterapista è fondamentale per evitare sovraccarichi funzionali che potrebbero causare infortuni e stop delle attività atletiche per diverso tempo. Il fisioterapista aiuta il preparatore a capire quali sono le strutture più affaticante, potendo così modulare l'allenamento e favorendo un miglioramento progressivo e senza infortuni.

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