La gravidanza è un percorso fisiologico della donna che porta a tanti cambiamenti nel corpo e nell’umore femminile. Questo perché i cambiamenti sono sia fisici che ormonali.

Gli ormoni sono i responsabili dei cambiamenti di umore, ma anche delle funzionalità del corpo. Il Progesterone è responsabile della funzione mammaria, dell’aumento della temperatura corporea ed anche di eventuale stitichezza. Gli Estrogeni sono quelli che preparano l’apparato genitale. Entrambe modificano le funzioni renali, epatiche.

Cambiamenti fisici in gravidanza

I cambiamenti fisici sono quelli strutturali dati dal crescere del feto e dal conseguente ingrandirsi della pancia. Questa porta ad un aumento della pressione addominale.

La vescica viene spinta in basso con aumento delle fasi di minzione. Il retto viene compresso aumentando il rischio di stitichezza. Gli altri organi devono adattarsi allo spazio rimasto.

Lo stomaco ed il fegato premono contro il diaframma riducendo la capacità espansiva dei polmoni e causando anche qualche attacco tachicardico.

L’aumento della pancia porta la colonna ad accentuare le sue curve con presenza di iperlordosi lombare e aumento della cifosi dorsale. Questi ultimi cambiamenti possono portare a delle compressioni sui nervi lombari con possibili sintomatologia nervose.

Tutti questi cambiamenti possono regredire del tutto nel postgravidanza. Dico possono perché spesso il corpo non riesce da solo a tornare alla normalità.

La descrizione di queste modificazioni fa capire come l’intervento osteopatico possa essere essenziale per mantenere un buon equilibrio durante la gravidanza e per facilitare il pieno recupero nella fase post.

Trattamenti osteopatici durante la gravidanza

I trattamenti osteopatici punteranno a mantenere e recuperare l’elasticita delle articolazioni del bacino e delle vertebre, riducendo la pressione che può essere causa di lombalgie o sciatalgie.

Il lavoro sulla base della pancia può aiutare a ridurre la compressione a livello inguinale. Questa può causare gonfiori e dolori alle gambe e stasi vascolare (molto utili potrebbero essere dei lievi massaggi drenanti).

Essenziale è il lavoro sul diaframma cercando di detenderlo e di mantenere una buona elasticità costale per la respirazione.

Per approfondire: di più sull'osteopatia, le funzioni e i benefici e nel trattamento di quali altre patologie è specializzato il nostro studio di Roma dal punto di vista osteopatico.

Benefici e controindicazioni per i trattamenti osteopatici durante la gravidanza

NON CI SONO CONTROINDICAZIONI AL TRATTAMENTO.

È l’osteopata che dovrà effettuare manipolazioni stando molto attento ai sintomi ed alle sensazioni della donna, senza creare eccessive pressioni.

Del trattamento osteopatico in gravidanza ne giova la donna, ma ne gioverà anche il bambino in fase di nascita.

Questo perché il mantenimento di una buona capacita respiratoria e diaframmatica e di una buona mobilita delle ossa del bacino e del sacro potrà consentire una migliore spinta da parte della madre durante il parto ed una fuoriuscita del bambino con meno complicanze. 

Scopri anche le differenze tra fisioterapia e osteopatia in gravidanza

Osteopatia nel neonato

L’approccio osteopatico può essere utile per ricercare la presenza di tensioni o adattamenti che altrimenti verrebbero alla luce dopo qualche mese, favorendone un intervento preventivo ed una più rapida risoluzione, essendo il bambino molto malleabile ed in piena evoluzione.
Molti dei problemi descritti, prima vengono trattati e meglio è. L’obiettivo è che il bambino abbia una ottima funzionalità anche se spesso la parte estetica del problema non viene del tutto risolta (pensiamo ad alcune plagiocefalie).


Per un consulto da parte dei nostri specialisti, per trattamenti osteopatici in gravidanza a Roma:

CONTATTACI SUBITO 

Fisioterapia e Osteopatia alleati del benessere in gravidanza

Pro e contro di fisioterapia e osteopatia in gravidanza e differenze dei due approcci

La gravidanza è un stato fisiologico in cui la donna può trovarsi nell'arco della sua vita che inizia col concepimento del feto e termina con il parto.

Rappresenta un momento importantissimo che però può portare a diversi sconvolgimenti: ormonali, psichici, fisici.

L'osteopatia e la fisioterapia possono essere degli ottimi alleati per cercare di migliorare e risolvere i problemi fisici che si possono presentare.

Benefici osteopatia e fisioterapia in gravidanzaSu quali problemi fisici si agisce in gravidanza con fisioterapia ed osteopatia

La gravidanza generalmente può iniziare a dare fastidi fisici dal momento in cui la pancia si inizia ad ingrossarsi.

Questo può portare a:

  • compressione degli organi
  • difficoltà respiratorie
  • difficoltà nel mangiare
  • difficoltà nell'andare al bagno
  • dolori addominali ed al bacino
  • dolori lombari e sciatalgia
  • dolori a bacino e gambe
  • problemi linfatici e vascolari agli arti inferiori.

Differenze tra osteopatia e fisioterapia in gravidanza

Come si interviene in fisioterapia?

L'intervento fisioterapico consiste nel valutare le problematiche della paziente e ideare degli esercizi per cercare do ridurre le tensioni che si sono create.

Si prediligono esercizi di allungamento, respirazione e posturali.

Questo perché si punta a non intervenire direttamente sul corpo della paziente, ma a far si che lavori attivamente in maniera cauta e graduale senza forzature. La finalità dei trattamenti fisioterapici è quella di far si che la donna mantenga una buona elasticità articolare e muscolare così che il corpo si adatti il meglio possibile allo stato di gravidanza che evolve di mese in mese.

Come si interviene in osteopatia?

L'intervento osteopatico consiste nel valutare la paziente ed intervenire attivamente per ridurre le tensioni ed i dolori generatisi.

L'osteopata lavora quindi attivamente sul corpo della paziente con tecniche caute finalizzate a rilassare i tessuti, recuperare il più possibile la mobilità di articolazioni  e muscoli fisiologicamente ridotta dal pancione.

L'intervento osteopatico è utile sin dai primi mesi della gravidanza in quanto si possono prevenire da subito la presenza di eventuali rigidità articolari e muscolari che, peggiorando negli ultimi mesi della gravidanza, potrebbero essere la causa di dolori.

I due approcci sono quasi sempre integrati perché ci consente di ottenere maggiori risultati e di rendere la paziente autonoma con gli esercizi che può riprodurre a casa.

Ci sono dei rischi nella fisioterapia e nell'osteopatia in gravidanza?

Quando siamo in presenza di una gravidanza fisiologica e dal decorso naturale, assolutamente non ci sono controindicazioni ne rischi!
L'importante è praticare tecniche ed esercizi cauti e rapportati alla capacità della paziente nell'eseguirli.

Sicuramente sono da evitare manipolazioni articolari intense ed eccessive manipolazioni e compressioni sul pancione e sul torace.

Bisogna evitare qualunque intervento nel caso di complicanze della gravidanza con rischio di aborto.
Si consiglia pertanto di valutare sempre insieme al proprio ginecologo o medico di riferimento prima di iniziare un percorso.



Per una consulenza con il nostro fisioterapista e osteopata a Roma:

CONTATTACI SUBITO 




Simone Piferi

Fisioterapista e Osteopata

Simone Piferi si è laureato in Fisioterapia nel 2005 e ha conseguito l'abilitazione in Osteopatia nel 2011, entrambe a Roma.

Durante il corso di formazione in osteopatia e ancora negli anni a seguire ha frequentato numerosi corsi di aggiornamento e perfezionamento sia in ambito fisioterapico che in ambito osteopatico, per affinare la pratica manuale ed integrarvi l'utilizzo delle principali tecniche strumentali.

In quelle occasioni è entrato in contatto con esponenti di spicco dell'osteopatia e della riabilitazione come Alain Bernard, Eddy Deforest, Marie Caroline, Finet and William, Viola Fryman, Rene Briend.

E’ il responsabile dei programmi di valutazione e trattamenti di osteopatia per adulti e bambini.
E’ il referente per i programmi di riabilitazione pre e post operatoria.
E’ il referente per la gestione e cura degli infortuni degli sportivi
E’ il referente per i programmi di recupero delle disfunzioni corporee come: mal di testa, cervicalgie, lombalgie e sciatalgie, dolori somato-strutturali, disfunzioni viscerali, disfunzioni cranio - sacrali e per quanto riguarda i programmi di riabilitazione del pavimento pelvico.

Fisioterapia, osteopatia a Roma e altre specializzazione

Tra i corsi frequentati e le specializzazioni del dott. Fisioterapista Simone Piferi, si evidenziano:

  • Riequilibrio posturale globale (Mézières)
  • Terapia manuale JSCS
  • TECAR massage (Tecarterapia)
  • Biodinamica e biocinetica osteopatica
  • TNM (taping neuro muscolare)
  • Osteopatia pediatrica
  • Osteopatia fasciale
  • Osteopatia tissutale secondo Yves Laval
  • Fisioterapia strumentale per mezzo di Fibrolisi
  • Dry Needling
  • Fisioterapia del pavimento pelvico nelle disfunzioni urinarie maschili e femminili
  • Riabilitazione del pavimento pelvico nei disturbi ano rettali
  • Fisioterapia e Riabilitazione nella sindrome del dolore pelvico cronico
  • Riabilitazione della diastasi addominale e fisioterapia per le disfunzioni sessuali femminili
  • Fisioterapia Dermatofunzionale
  • Linfodrenaggio Vodder e Leduc e bendaggio funzionale

La passione per la fisioterapia sportiva e lo sport

L'assidua frequentazione di diversi ambienti sportivi (pallavolo, scherma, nuoto, ciclismo, atletica leggera, danza moderna, tennis, golf), sia come atleta agonista - quale è tutt'ora nel campo dell'atletica leggera - sia come osteopata e fisioterapista, gli ha consentito di sviluppare una particolare familiarità nel trattamento degli infortuni che coinvolgono le strutture corporee maggiormente sottoposte a stress nelle diverse attività sportive praticate.



Per una consulenza con i nostri fisioterapisti e osteopati a Roma:

CONTATTACI SUBITO 

Differenza tra Fisiatra, Fisioterapista, Osteopata e Chiropratico

Quali sono le differenze tra le varie figure professionali? 
A chi rivolgersi e per cosa?

Vediamo insieme alcuni dettagli di queste professioni.

Quali sono le competenze e le qualifiche del Fisiatra e del Fisioterapista

Il Fisiatra

È un laureato in medicina e chirurgia che ha conseguito la specializzazione in Fisiatria (medico specialista in Medicina Fisica e Riabilitativa). 

Essendo un medico può fare diagnosi, prescrivere medicinali ed è colui che elabora il programma riabilitativo che il paziente deve svolgere sotto la supervisione del fisioterapista.

Fisioterapista

È un laureato in fisioterapia, ma non è un medico quindi non può fare diagnosi e prescrivere farmaci. 

Ha fatto un percorso di studi di almeno 3 anni in ambito universitario, e svolto un tirocinio in strutture ospedaliere.
Per essere abilitato alla professione inoltre il fisioterapista deve superare l’esame di stato. 

Il fisioterapista è colui che esegue le indicazioni del programma riabilitativo dato dal medico, ma può anche fare una valutazione delle problematiche del paziente ed elaborare la terapia più adatta da svolgere. 

Di cosa si occupano Fisiatra e Fisioterapista e le differenze tra loro

Fisiatra e Fisioterapista si occupano entrambi del recupero delle funzioni motorie, della riabilitazione post infortunio e post trauma

Mentre il primo può effettuare la diagnosi richiedendo esami diagnostici e prescrivendo medicinali, il fisioterapista si occupa maggiormente di accompagnare il paziente nelle fasi di recupero definendo le terapie manuali, strumentali e la ginnastica adatta al miglior recupero delle funzionalità. 

Il fisioterapista interviene anche in tutte le attività di prevenzione dagli infortuni sia negli sportivi che in chi non pratica sport, ma va incontro a problemi fisici legati a posture o sforzi continui o errati. 

Di cosa si occupano Osteopata e Chiropratico

Osteopata e Chiropratico sono persone (non per forza sanitari) che hanno seguito un percorso di studi di 4/5 anni acquisendo il titolo di Osteopata o Chiropratico. 

Sono professioni riconosciute, ma non sono al momento discipline con un percorso universitario ed una laurea statale. 

Fanno parte delle cosiddette medicine olistiche. 

Sia l'Osteopata che il Chiropratico agiscono per il benessere del corpo nella sua totalità con un approccio globale su tutte le componenti del corpo: muscoli, articolazioni, visceri…

Osteopatia e chiropratica sono discipline nate nel fine 800, quindi relativamente giovani rispetto alla Fisioterapia, da due diversi padri fondatori (rispettivamente Still e Palmer). 

La differenza tra le due discipline è incentrata sul fatto che Still affermava che le arterie e quindi il sistema vascolare era il sistema primario e basava le sue tecniche sulla liberazione delle varie componenti del corpo affinché il sangue circolasse meglio, mentre Palmer affermava che il sistema nervoso era il sistema primario e fondava le sue tecniche su manovre che liberassero le compressioni sui nervi, così che il corpo funzionasse meglio. 

Entrambe le discipline studiano il corpo nella loro globalità e cercano di intervenire per eliminare le disfunzioni e aiutare il corpo a ritrovare il suo equilibrio applicando diverse tecniche:

strutturali,

  • fasciali,
  • viscerali,
  • cranio sacrali. 

Negli anni le due discipline si sono differenziate nei loro approcci e in molti casi il chiropratico è diventato principalmente colui che fa scrocchiamenti, mentre tanti osteopati hanno degli approcci meno manipolativi, ma in realtà non esiste un approccio migliore o peggiore, ma la capacità da parte del professionista di capire quale sia l'intervento migliore da applicare in base al paziente e al problema che presenta. 

Che vuol dire in pratica che l’osteopatia e la chiropratica non sono riconosciute come discipline mediche? 

Nella pratica vuol dire che: 

  • Non esistono corsi universitari per diventare Osteopata o Chiropratico ma solo scuole riconosciute (In America ad esempio si, queste discipline sono delle specializzazioni di medicina). 
  • Chi ha un diploma in una di queste discipline può registrarsi in camera di commercio per aprire partita iva ed esercitare la propria professione. 
  • La fattura rilasciata dall’osteopatia e dal chiropratico non sono scaricabili per il sistema sanitario nazionale (come ad es. il dentista o lo stesso fisioterapista), perché non riconosciute come discipline mediche. 

Perché non sono ancora definite a livello universitario queste discipline? 

Gli iter affinché vengano definite come professioni sanitarie e quindi con un percorso di studi universitario sta andando pian piano avanti. 

Le resistenze sono legate sia a fattori burocratici (ossia nel capire come gestire tutti i professionisti che negli anni si sono formati con percorsi non riconosciuti e che possiedono titoli precedenti di diverso livello), sia a tensioni professionali: 

  • con i Fisioterapisti in quanto andrebbero ad intervenire proprio sulla salute e sul benessere delle persone, 
  • con i medici in quanto molto professionisti, sia osteopati che chiropratici, fanno prescrizioni e diagnosi, senza poterlo fare, interferendo con il ruolo medico. 

Come capire a chi rivolgersi per i propri dolori o problemi? 

Tutte le discipline sopra elencate partono da un approccio che può essere corretto, ma bisogna capire il problema per il quale è richiesto l’intervento. 

Un bravo professionista durante la fase di anamnesi del paziente è in grado di capire se il proprio approccio può essere risolutivo o apportare vantaggi o se invece il paziente ha bisogno di un’altra figura professionale. 

Sarebbe sempre bene inizialmente rivolgersi al proprio medico o, se si hanno problemi specifici, ad uno specialista che vi indirizzerà dal professionista più adatto alle vostre esigenze. 

Potete anche rivolgervi direttamente al vostro fisioterapista, osteopata o chiropratico di fiducia con cui ormai avete instaurato un rapporto di conoscenza e di cui vi fidate. 

Sarà sua premura fare una adeguata valutazione e capire se vi può essere di aiuto o se avete bisogno di un'altra figura professionale. Spesso però per capire se l’approccio è quello giusto per noi, per il nostro disturbo e per il nostro carattere, è necessario provare affidandosi ad un professionista consigliato o che vi ispira fiducia.

A chi rivolgersi per Fisioterapia e Osteopatia a Roma

Presso il nostro Studio di Fisioterapia Roma è possibile trovare un team di fisioterapisti esperti con varie specializzazioni ulteriori, che possono sempre consigliarti e affiancarti in percorsi di riabilitazione personalizzati, recupero delle funzionalità motorie e prevenzione. È disponibile inoltre la figura professionale dell'Osteopata che può all'occorrenza sempre affiancare lo staff ed intervenire nel trattamento di dolori o disfunzioni legate alla propria disciplina.

Nello studio inoltre sono disponibili altre figure professionali quali la Biologa nutrizionista e la Preparatrice atletica per affiancare i nostri pazienti in quei casi in cui sia necessario il loro intervento.

Lo studio si avvale inoltre della partnership con un ortopedico specializzato nella valutazione dell'appoggio del piede.

CONTATTACI SUBITO 

Alimentazione in gravidanza

Alimentazione in Gravidanza

La gravidanza è la condizione fisiologica della donna che va dal concepimento dell’embrione allo sviluppo del feto, ha una durata di circa 280 giorni e di solito vene divisa in tre trimestri.

Allo sviluppo del feto e dell'utero si accompagnano la formazione della placenta e del liquido amniotico, un aumento di liquidi trattenuti ed il deposito di tessuto adiposo che porteranno ad un graduale e costante aumento di peso che comunque, per esser considerato nella norma, dovrebbe essere compreso tra 9 - 12 Kg.

Per lo sviluppo del feto e per la salute della gestante assume un ruolo fondamentale la alimentazione pre concepimento e durante tutta la gravidanza.

Alimentazione nel periodo del concepimento

Quali attenzioni dovremo avere nel periodo del concepimento?

Durante il concepimento sarebbe opportuno non ci fossero carenze nutrizionali, soprattutto di acido folico e folati (vitamine del gruppo B9), elementi fondamentali per la sintesi di molecole importanti ed una loro carenza può determinare forme di anemia e aumentare il rischio di gravi malformazioni fetali tra cui la spina bifida, l’anencefalia ed altre malformazioni come la labiopalatoschisi.

Ma dove si trovano queste sostanze?

Mentre l’acido folico si trova nei supplementi vitaminici o negli alimenti che ne sono arricchiti e di conseguenza rappresentano un’integrazione che va fatta in accordo con il ginecologo; i folati si trovano naturalmente negli alimenti e principalmente nelle verdure a foglia verde (agretti, bieta, lattuga, rucola, spinaci), ma anche nei legumi, nei cereali integrali, nella frutta fresca - principalmente negli agrumi ma anche nelle fragole, nei kiwi e nell’avocado-, nella frutta secca (mandorle, noci, nocciole) il fegato e le uova.

Hanno un alto contenuto di folati anche i broccoli, gli asparagi, i cavolfiori, i cavolini di bruxelles ed i carciofi).

Poiché numerosi studi scientifici hanno mostrato l’esistenza di una certa efficacia della supplementazione di acido folico nella diminuzione del rischio di malattie congenite se ne consiglia l’assunzione di almeno 0,4 mg al giorno a partire dal mese prima del concepimento e per tutto il primo trimestre.

Qualora la gravidanza sia programmata consiglierei anche la astensione dal consumo di alcol e fumo.

Come mangiare in gravidanza

Il regime alimentare di una donna in gravidanza deve essere il più possibile sano e bilanciato in quanto il feto, per svilupparsi ed accrescere correttamente, necessita dei diversi nutrienti essenziali quali vitamine, Sali minerali e acidi grassi essenziali.

Per supportare il corretto sviluppo del nascituro gli alimenti che non dovrebbero mancare mai nella alimentazione della gestante sono frutta e verdura (sempre ben lavate); carboidrati come pane/pasta/riso/orzo/farro/avena/quinoa/amaranto/grano saraceno/patate; proteine magre (facendo attenzione affinché risultino ben cotte e mai al sangue o crude) come pesce, carne, uova; alimenti ricchi di fibre, come i legumi per contrastare la stipsi che spesso si presenta durante gravidanza; latte, latticini magri che abbiano subito trattamenti di bollitura o pastorizzazione, yogurt e formaggi magri.

E’ bene evitare o comunque limitare l’eccessivo consumo di zuccheri semplici (contenuti in merendine, cereali per la colazione, dolci confezionati, biscotti, succhi di frutta, caramelle, bibite gassate, ecc), il consumo di alcool (il feto nel suo sviluppo è incapace di metabolizzare l’etanolo che andrebbe ad accumularsi negli organi e nel sistema nervoso danneggiando entrambi), l’abuso di caffè, l’abuso di sale (il consumo elevato aumenta il rischio di ipertensione e malattie cardiovascolari) a maggior ragione se non iodato e l’abuso di grassi saturi (inutili allo sviluppo del feto).

Alcuni miti da sfatare

Non è vero che in gravidanza occorre mangiare per due

Come accennato precedentemente, la gravidanza può esser suddivisa in tre trimestri e spesso si ha l’errata convinzione che, appena avuta la lieta notizia, si debba da subito iniziare a “mangiare per due”.

Bene, non è così in quanto un eccessivo aumento di peso potrebbe portare a complicanze nella mamma (gestosi, diabete gestazionale o parto prematuro).

I nostri consigli

Nel primo trimestre, l’aumento ponderale della mamma dovrebbe essere esclusivamente quello dovuto all’aumento dell’utero e del volume del sangue e fisiologicamente dovrebbe stare tra il chilo ed il chilo e mezzo. Risulta quindi inutile aumentare l’introito calorico della dieta ma basterebbe mantenere uno stile di vita sano con 5 pasti ben bilanciati, tre principali e due spuntini facendo attenzione che non manchino i nutrienti sopra elencati; bere circa 2 litri di acqua al giorno – possibilmente naturale o oligominerale e non gassata - e mangiare lentamente per evitare spiacevoli gonfiori addominali.

Mantenere l’integrazione di acido folico e, se il medico lo ritiene opportuno a causa di particolari carenze, integrare ferro e vitamina D.

Nel secondo trimestre l’aumento dei tessuti materni, ed in generale la crescita fetale, richiedono un maggiore introito calorico che può portare anche ad un aumento ponderale di 500g a settimana della gestante.

In questa fase è possibile aumentare leggermente il fabbisogno proteico (di questo leggero aumento il 50% deve prevedere proteine animali ed il restante 50% proteine vegetali) senza però eccedere mai nel quantitativo.

Per quanto riguarda invece i carboidrati, anche in questo periodo, rimane opportuno limitare gli zuccheri semplici e preferire i carboidrati complessi contenuti prevalentemente nei cereali e nei loro derivati (pane, pasta, farro, orzo, ecc) sempre meglio se integrali.

Per quel che riguarda i grassi, largo spazio al pesce azzurro, meglio se di piccola taglia come acciughe, sardine, alici, sempre ben cotto a causa del quantitativo di omega tre.

Anche nel secondo trimestre mantenere 5 pasti; bere a sufficienza; se possibile, mantenere un’attività sportiva blanda ma costante e fare attenzione al consumo di sale che aumenta la ritenzione idrica provocando gonfiore degli arti.

Nel terzo trimestre gli organi del feto, sono quasi tutti sviluppati ed il futuro nascituro necessita solo di accrescere le riserve di grasso per affrontare il primo periodo fuori dalla pancia della mamma.

In questo periodo rimane fondamentale mantenere un’alimentazione bilanciata, un corretto introito proteico prediligendo le fonti proteiche più magre (carni bianche, pesce di piccola taglia, uova, legumi),? senza però dimenticare di consumare frutta e verdura di stagione possibilmente cruda (ben sbucciata e ben lavata) o cotta al vapore per mantenerne il più possibile inalterato il quantitativo di vitamine e sali minerali al loro interno.

Per la mamma l’ultimo trimestre è il più faticoso proprio perché l’accrescimento del feto provoca un pressione sullo stomaco con possibile aumento di bruciore, reflusso, cattiva digestione o comparsa di stipsi. Mangiare con calma evitando di fare pasti molto abbondanti e mantenere una certa attività fisica.

Prima di concludere volevo fare un accenno alle future mamme che normalmente seguono una dieta vegetariana o vegana. Ovviamente nessuna controindicazione bensi la sola ed unica raccomandazione di prestare ancora più attenzione ai livelli di assunzione proteica raccomandati dalla comunità scientifica e a valutare con il proprio medico o ginecologo se è necessario un eventuale supplemento di vitamina B12.


Dott.ssa Eleonora Bonanni, biologa nutrizionista


Bibliografia:




Per una consulenza con la nostra nutrizionista a Roma:

CONTATTACI SUBITO 

Osteopatia pediatrica e neonatale

Cos'è e a cosa serve l'osteopatia nel neonato

È ormai noto che sia il parto naturale che il cesareo possono portare a piccole disfunzioni nel bambino.

Nel parto naturale, il passaggio attraverso il canale uterino e vaginale può presentare diverse difficoltà per il feto con stati di sofferenza e di compressioni che potrebbero necessitare di aiuto esterno per essere recuperate.

Nel parto cesareo, il passaggio rapido da una pressione intrauterina a quella atmosferica in maniera brusca potrebbe ulteriormente portare a piccole problematiche.

L’approccio dell'osteopatia può essere utile per ricercare la presenza di tensioni o adattamenti che altrimenti verrebbero alla luce dopo qualche mese, favorendone un intervento preventivo ed una più rapida risoluzione, essendo il bebè molto malleabile ed in piena evoluzione.

Molti dei problemi descritti, prima vengono trattati e meglio è.

L’obiettivo è che il bambino abbia una ottima funzionalità anche se spesso la parte estetica del problema non viene del tutto risolta (pensiamo ad alcune plagiocefalie).

L’osteopatia pediatrica e neonatale è già ampiamente praticata in diversi paesi del mondo e riconosciuta in Italia e presente in negli stessi ospedali, in collaborazione con le equipe mediche. Questo consente di avere, oltre ai normali controlli ed analisi mediche, anche una valutazione osteopatica.

Nel nostro centro di Fisioterapia di Roma è presente personale specializzato in Fisioterapia e Osteopatia con percorsi di studio altamente specializzati.
Scopri di più sul nostro dott. Fisioterapista ed Osteopata Simone Piferi

Se hai dubbi sulle differenze di ruolo e di percorso di studi tra osteopata e fisioterapista puoi approfondire in questo articolo


Alcune patologie che possono essere trattate con l'osteopatia pediatrica e noenatale

Plagiocefalie e Craniosinostosi

Vai all'approfondimento su: Plagiocefale e altre deformità craniche nel neonato >

Il reflusso nel neonato

Un’altra problematica dove l’intervento osteopatico può avere importanti effetti è il reflusso.

Tra i sintomi che lo caratterizzano troviamo:

  • respiro affaticato
  • lamenti e pianti nel metterlo dritto a letto
  • difficoltà a dormire
  • irrequietezza
  • calo di peso e difficoltà ad assimilare gli alimenti.

Bisogna ricordarsi che il neonato è un essere vivente ancora incompleto e anche l’apparato gastroenterico deve ancora svilupparsi del tutto. Spesso il cardias, che dovrebbe bloccare il cibo evitando una risalita dello stesso, deve completare la sua evoluzione.
Se il problema del reflusso è solo meccanico, le manipolazioni osteopatiche avranno degli effetti immediati riducendo i rigurgiti e migliorando lo stato di salute del neonato.

Se la causa non è solo meccanica bisogna analizzare la presenza di allergie o intolleranze, modificando o adattando l’alimentazione o utilizzando farmaci specifici.

Altre problematiche

L’intervento di uno osteopata può essere molto utile anche nelle problematiche più serie che possono colpire un neonato:

  • autismo
  • ritardi motori o cognitivi
  • paralisi cerebrali
  • interventi chirurgici

In questi casi l’intervento osteopatico sarà finalizzato a recuperare il più possibile le capacità psicomotorie del bambino.


Per un consulto da parte dei nostri specialisti, per trattamenti osteopatici a Roma:

CONTATTACI SUBITO 

Deformità craniche neonatali plagiocefalia

Con il termine plagiocefalia si tende a raggruppare tutte le malformazioni strutturali che possono colpire il cranio di un neonato entro i 3 mesi.

In realtà possiamo classificare queste tre categorie di disfunzioni:

  • plagiocefalia
  • brachicefalia
  • scafocefalia

Molto spesso sono semplici deformazioni che con la crescita tendono ad auto correggersi, ma bisogna farle valutare da uno specialista che escluda la presenza di torcicolli, tensioni e criticità.

La causa di plagiocefalie, brachicefalie e scafocefalia

Le cause di queste malformazioni possono essere prenatali, come: gravidanze multiple, feto prematuro o post termine, bacino della madre troppo stretto, presenza di tumori uterini;

Oppure possono essere postnatali, come: eccessiva sofferenza durante il parto, mantenimento di una posizione per troppo tempo, sia in culla che nel passeggino.
Questo soprattutto nei primi tre mesi, quando il bambino non ha sviluppato una buona muscolatura del collo e non riesce da solo a spostarsi o ruotare.

Per prevenire la comparsa di una deformazione postnatale, sarebbe necessario cambiare spesso la posizione del neonato in culla o nel passeggino, cercando di tenerlo paritempo supino, sul lato destro e sul lato sinistro.

Si possono usare anche cuscinetti o asciugamani che aiutino a mantenere la giusta posizione.

 

Trattamento delle malformazioni del cranio nelneonato

Il trattamento delle malformazioni del cranio consiste nell’attuazione di una serie di manipolazioni che facilitino il giusto modellarsi della testa del neonato.
Questo avviene grazie all’eliminazione delle tensioni che si sono create ed al recupero di un corretto equilibrio organico.

Nei casi più gravi o nei casi in cui si riesce a recuperare la capacità funzionale del cranio del bambino, ma non del tutto la parte estetica, esiste la possibilità di applicare dei tutori esteri o caschetti, che facilitano il rimodellamento meccanico delle ossa craniche.
Il tutto deve essere valutato con uno specialista.

PLAGIOCEFALIA

Cos'è e come si presenta la plagiocefalia nel neonato

La plagiocefalia è un deformità caratterizzata da un appiattimento di un lato della parte posteriore della testa. Spesso si crea una forma trapezoidale di tutto il cranio con un’orecchio più avanti dell’altro ed un appiattimento anche frontale.Spesso la causa è un torcicollo con conseguente rotazione costante della testa da un lato.

BRACHICEFALIA

Cos'è e come si presenta la brachicefalia nel neonato

La brachicefalia è una deformità caratterizzata da un appiattimento di tutta la parte posteriore della testa. Vi è una riduzione del diametro antero posteriore e la faccia appare più larga.Può colpire soprattutto quei bambini che dormono molto sulla schiena.

SCAFOCEFALIA

Cos'è e come si presenta la scafocefalia nel neonato

La scafocefalia è una deformità caratterizzata da un aumento dell’asse antero posteriore ed un netto restringimento di quello laterale.

 


Per un consulto da parte dei nostri specialisti a Roma:

CONTATTACI SUBITO 

Iscriviti alla newsletter

Subito per te sconti, news e contenuti in anteprima

Orari

  • Lunedì-Venerdì 09:00 - 20:00
  • Sabato 09:00 - 13:00
  • Domenica Chiuso

Convenzioni

Crossfit Talenti
Runcard
Mutua MBA
Aon Hewitt
Mapfre
Consorzio Mu.Sa.
Fimiv
Mutua nuova sanità
Coop salute
Previmedical
Crossfit Talenti
Generali Italia
Easy Welfare
Fasdac
Health Assistance
My Assistance
Edenred
Vis Card
Axa
Ricerca