Il crampo è una contrazione involontaria ed intensa di uno o più muscoli.
La contrazione sempre piuttosto dolente, può durare da pochi secondi a diversi minuti e spesso non si presenta come evento unico e bisogno fare attenzione ai movimenti che si fanno perchè potrebbe ripresentarsi più volte (anche se con intensità minore) prima di sparire del tutto.
I muscoli maggiormente colpiti sono:
I crampi possono colpire anche muscoli della mano, del piede, dell'addome, della schiena.
Non esiste una causa unica, andiamo ad elencare le motivazioni principali che determinano la comparsa di un crampo:
Esistono poi delle cause più gravi legate ad alterazioni metaboliche, ormonali, all'uso di farmaci, ad alterazioni vascolari (arterosclerosi), a compressione delle strutture nervose o a patologie più complesse come la SLA (sclerosi laterale amiotrofica).
Esistono delle categorie di persone maggiormente predisposte ai crampi:
Per prevenire la comparsa di crampi, bisogna cercare di svolgere costantemente attività fisica affinchè la muscolatura sia allenata ad effettuare degli sforzi.
Bisogna sempre effettuare un adeguato riscaldamento (tenendo in considerazione la temperatura esterna ed il tipo di sforzo da dover effettuare).
Bisogna idratarsi costantemente in modo che il muscolo non vada in affaticamento, ed eventualmente integrare dei sali minerali e degli amminoacidi per favorire ilò recupero muscolare.
Alla fine di ogni seduta di allenamento è importante effettuare dello stretching sia dei muscoli maggiormente predisposti ai crampi, sia si tutti quelli che sono stati sottoposti a sforzo.
Quando si presenta il crampo, bisogna:
La contrattura ha diversi aspetti in comune con il crampo, ma in realtà è ben diversa.
Essa è una contrazione involontaria, persistente e dolente di uno o più muscoli scheletrici e determina un rigonfiamento ed indurimento delle strutture coinvolte.
La contrattura può avvenire per fattori meccanici o metabolici e rappresenta il preavviso di un'eccessivo sforzo muscolare o di un eccessivo sovraccarico funzionale. Rappresenta quindi una difesa per il corpo, costringendo l'individuo ad interrompere l'attività.
La contrattura rientra nel gruppo delle lesioni muscolari rappresentando il livello più lieve. Le cause possono essere così elencate:
Dopo aver analizzato le cause, la prevenzione la si può effettuare andando ad analizzare la presenza di eventuali squilibri posturali; effettuando un adeguato riscaldamento e cercando di preparare bene il fisico prima di effettuare sforzi eccessivi. bisogna concedersi i giusti tempi di recupero sia dopo un allenamento intenso, sia dopo periodi di malattia e stare attendi alle condizioni ambientali.
La contrattura spesso è solo sintomo di un piccolo affaticamento muscolare, facilmente risolvibile, ma potrebbe anche essere una maggior difesa fisica per una elongazione di alcune fibre. Dopo aver constatato che si è di fronte ad una semplice contrattura, il trattamento prevede:
Lo stiramento o elongazione muscolare è uno sfilacciamento delle fibre muscolari. Questo è un vero e proprio danno anatomico (risolvibile) che altera il tono del muscolo. La persona avverte una sensazione di puncicapa, pugnalata, bruciore. Il dolore è piuttosto acuto e spesso accompagnato da uno spasmo di difesa del muscolo.
Annoveriamo anche la presenza di una casistica di persone che ha sintomi molto lievi che non farebbero pensare ad uno stiramento, in questi casi un?ecografia potrebbe essere risolutiva per inquadrare il problema.
Lo stiramento avviene principalmente tra chi pratica sport perchè sottopone i muscoli a sforzi ed allungamenti eccessivi, ma anche in molti lavori pesanti può presentarsi.
Le cause sono:
La prevenzione si basa su:
Il trattamento risulta più lungo rispetto ad una contrattura, con uno stop che può arrivare alle 2-3 settimane.
I primi 3-7 giorni è meglio intervenire con:
Questo serve a ridurre la formazione di versamentoed a diminuire le sollecitazioni meccaniche.
Nell'arco delle 2-3 settimane di stop, il muscolo riorganizza il tessuto lesionato, formato tessuto connettivo cicatriziale che serve a ricreare continuità tra le fibre sfilacciate. In questo arco di tempo si può intervenire con terapie fisiche per aiutare il processo di recupero:
Lo svolgimento di massaggi può essere effettuato senza provocare dolore sulla zona della lesione.
Lo strappo è la lesione più grave a livello muscolare. E' caratterizzata da una rottura delle fibre muscolari. La persona avverte una forte schicchera, con bruciore. Spesso riferiscono la sensazione che qualcuno gli abbia dato una botta o una sassata.
Lo strappo si divide in tre gradi di lesione:
Le cause di uno strappo sono simili a quelle di uno stiramento però con conseguenze maggiori:
La prevenzione si effettua evitando di fare ciò che è elencato nelle cause.
Lo strappo può portare ad una alterazione funzionale con immobilizzazione della parte.
La terapia prevede un'iniziale fase di ghiaccio, riposo e fasciatura di contenimento.
Quello che cambia rispetto allo stiramento sono i tempi di recupero, simili nel caso di lesioni lievi, molto più lunghi nel caso di lesioni gravi.
I tempi di pieno recupero prima di tornare all'attività vanno dalle 2-3 settimane, nei casi più lievi, ai 2-3 mesi nei casi più gravi. Bisogna sempre calcolare che rispetto allo stiramento, dove il ritorno nel pieno dell'attività è piuttosto rapido, lo strappo prevede dei tempi di recupero più graduali per evitare recidive.
Ultimamente per facilitare il recupero si possono effettuare delle infiltrazioni di acido ialuronico o PRP (plasma ricco di piastrine) direttamente sulla zona della lesione.
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La presenza in sede del Dott. Simone Piferi, esperto di problemi legati al running, ci consente di valutare il problema ed intervenire nel modo corretto da subito.
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La fibrolisi è una metodica fisioterapico messa in atto negli anni ‘80 da Kurt Elkman. Per l’attuazione della tecnica, il terapista si avvale di fibrolisori che sono degli attrezzi metallici o plastici di varie forme e curvatura.
Come sappiamo le posture ed i movimenti errati di tutti i giorni possono portare a rigidità muscolari, tensioni che sono causa di dolori e stati infiammatori spesso cronici.
La stessa attività fisica mette i muscoli sotto stress determinandone, durante l’atto atletico, un peggiore scorrimento, dolori, affaticamenti e rischio di lesioni.
Queste, una volta riconsolidate, sono sostituite da tessuto cicatriziale meno elastico.
Tutte queste condizioni in parte patologiche sono trattabili e risolvibili con la pratica della Fibrolisi.L’obbiettivo della tecnica è di scollare le masse muscolari consentendo un migliore scorrimento delle stesse tra loro.
Il fibrolisore consente di arrivare in profondità dove le dita non giungono. Facilita lo scollamento delle fibre muscolari e la riduzione delle tensioni dovute a cicatrici muscolari e cutanee (per interventi o traumi).
La tecnica prevede una serie di movimenti specifici. Non è indolore e spesso si possono avere dei risentimenti il giorno seguente, ma i risultati sono piuttosto rapidi.
FEG o fisioterapia Ecoguidata è una evoluzione della fisioterapia classica che si avvale dell’ ausilio di un'ecografo. Questo consente al terapista di analizzare la zona dolente e visualizzare con precisione il punto da trattare con mezzi fisici (tecar, laser, onde d’urto ecc.) . Inoltre con l'ecografo si può avere un monitoraggio costante durante la terapia per capirne e valutarne gli effetti.
Ovviamente questa non sostituisce l’intervento di un medico ecografista che possa diagnosticare il problema è confermarci la corretta esecuzione della terapie e la conseguente guarigione.