Come avvengono e dove si verificano più frequentemente le lesioni addominali nel tennis
Quando si parla di infortuni nel tennis si è soliti pensare a problemi di spalla e infiammazioni al gomito; ma esiste un'altro importante infortunio che colpisce tutte le categorie dei tennisti, dai principianti agli agonisti, e sono le lesioni della fascia addominale, più precisamente del Retto Addominale e dell'Obliquo.
Questi infortuni vengono spesso sottovalutati, ma sono molto fastidiosi e possono portare a grosse difficoltà nella gestualità del tennis.
Infatti ci sono stati diversi ritiri anche ad alti livelli e da competizioni internazionali: ad esempio quello di Nadal nel torneo di Wimbledon di quest'anno (2022).
Cosa è la fascia addominale?
Tutti conosciamo gli addominali e quasi tutti li alleniamo con l'obiettivo di vedere la tartaruga. Dobbiamo però tenere a mente che la fascia addominale, costituita da più ventri muscolari, ha principalmente un'azione contenitiva dei visceri e di stabilizzazione posturale, non tanto un'azione di potenza.
Com'è formata la fascia addominale
I suoi ventri muscolari sono:
- retto addominale
- obliquo interno
- obliquo esterno
- trasverso dell'addome.
Questi sono tutti direzionati in maniera diversa così da intervenire come contenimento viscerale, regolazione della pressione intra-addominale e stabilizzazione del tronco, in tutti i movimenti sia lineari che di torsione ed inclinazione.
Funzionalità addominale nel tennista e dinamiche dell'infortunio
Nel tennista la fascia addominale assume un'importante azione di stabilizzatore del core in tutti i movimenti del braccio per colpire la pallina. Ma ha anche un ruolo importantissimo nella fase del servizio.
È proprio qui che si generano gli infortuni.
Come avvengono le più frequenti lesioni alla fascia addominale nel tennis
Andiamo a vedere nel dettaglio:
Nella fase di caricamento per il servizio, il tennista effettua: un'iperestensione ed extrarotazione di spalla, un'iperestensione del tronco, una torsione del tronco.
Questa serie di movimenti gli consente di caricarsi proprio come una molla, dove la molla diventa proprio la fascia addominale.
Questa viene allungata in torsione e caricata di forza elastica, per poi contrarsi con forza, per consentire la chiusura del tronco e dare ulteriore forza alla battuta.
Nella fase di caricamento è stato evidenziato (tramite studi elettromiografici) un incremento dell'attività del retto addominale, controlaterale rispetto al braccio di battuta.
Le lesioni maggiori avvengono proprio a livello del retto addominale e dell'obliquo, controlaterale al lato del servizio.
Diagnosi di infortunio della fascia addominale
Le lesioni della fascia addominale solo lesioni dei tessuti molli facilmente evidenziabili attraverso degli esami ecografici. Se questo non fossero sufficienti si può ricorrere alla risonanza magnetica.
I sintomi
I sintomi sono quelli più comunemente tipici anche di altre lesioni e sono rappresentati da:
- dolore localizzato
- fastidio al tatto
- facile riproducibilità del dolore nell'azione atletica
- possibili bruciori e sensazione di tensione.
Per saperne di più sulle tipologie di lesioni addominali e sui diversi sintomi, leggi l'approfondimento sui dolori e le lesioni addominali
Trattamento
Il trattamento, nelle lesioni addominali più frequenti nel tennis, avviene in diverse fasi che possiamo riassumere in questo modo:
Fase acuta
Si interverrà con crioterapia e riposo funzionale
Fase postacuta (ossia dopo le 48h)
Si può iniziare ad intervenire con terapie fisiche per ridurre i sintomi e favorire la rigenerazione tissutale, come:
- ipertermia
- tecarteriapia
- laserterapia.
Fase di recupero funzionale: come funziona la fisioterapia e quali sono i tempi di recupero
Questa fase prevede a sua volta una suddivisione un primo step in cui si può iniziare a lavorare con esercizi isometrici, un secondo step in cui si possono fare esercizi concentrici e lievi allungamento, ed un terzo step dove si lavora con esercizi eccentrici e pliometrici.
La definizione delle tempistiche spettano al medico o terapista di riferimento.
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BIBLIOGRAFIA
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/17957025/
Lehman RC. Lesioni muscolo-scheletriche toraco-addominali negli sport con racchetta. Clin Sports Med Vol 1988.
Maquirriain J, Ghisi JP, Mazzucco J. et al Lesioni da strappo muscolare addominale nel tennista: trattamento e prevenzione. Med Sci Tennis 2002.
Johnson R. Lesioni della parete addominale: stiramenti del retto addominale, stiramenti obliqui, ematoma della guaina del retto. Curr Sports Med Rep 2006
Connell D, Ali K, Javid M. et al . Sonografia e risonanza magnetica dello sforzo muscolare del retto addominale nei tennisti d'élite. Am J Roentgen 2006.
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L'area Specialistica della Fisioterapia applicata al tennis. Con metodiche e approcci diversi per ogni paziente, cerchiamo di individuare il percorso migliore per:
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Prevenire e curare la fascite plantare
Cos'è la fascite plantare e quali sono le cause
La fascite plantare è una patologia che si presenta molto spesso negli sportivi, proprio per le cause della sua origine. La fascite plantare è la più comune causa delle talloniti.
Con quali sintomi si manifesta la fascite plantare?
Si manifesta con dolori e fitte alla pianta del piede, che spesso sono più forti ed intense al mattino, o poggiando il peso sul piede dopo essere stati molto tempo fermi seduti o sdraiati.
Durante un allenamento il dolore si manifesta in genere di più nelle fasi di riscaldamento per poi affievolirsi e ricomparire una volta tornati completamente a riposo e nei momenti del risveglio.
Come si evidenzia dal nome stesso, la patologia coinvolge tutta la fascia di tessuto connettivale che si trova nella pianta del piede, fino al calcagno, che infiammandosi causa dolore.
Le cause
Le cause possono essere diverse, ma sono perlopiù legate all'usura:
- Calzature errate
- Movimenti scorretti ripetuti
- Conformazione del piede (piatto o cavo) o del bacino
- Peso corporeo
- Attività ripetitive come la corsa
Potrebbe interessarti anche: come riconoscere la fascite plantare e come curarla
Cura e trattamento: Esercizi per la fascite plantare
La fascite plantare è una patologia che correttamente trattata può risolversi al 100%, ma necessita di tempi piuttosto lunghi di recupero.
In questo video realizzato dallo staff del nostro studio di Fisioterapia di Roma, mostriamo alcuni esercizi molto utili per alleviare il dolore quando la patologia è in fase iniziale o nei casi più gravi, per riprendere l'attività dopo un piccolo stop dall'attività.
Si tratta per lo più di esercizi di stretching
Come guarire la fascite plantare
Nella maggior parte dei casi la fascite plantare guarisce da sola nell'arco di 12 mesi, ma per i casi più gravi o per un recupero più veloce si possono effettuare trattaementi fisioterapici specifici.
In un nostro precedente articolo abbiamo analizzato diversi studi e diverse fonti che analizzano i risultati delle applicazioni di onde d'urto nella fisioterapia per la fascite plantare. Leggi l'articolo sulle onde d'urto per curare la fascite plantare.
Per un consulto da parte dei nostri specialisti a Roma:
2° video - esercizi di allenamento per spalla, gomito e polso
Video-esercizi di allenamento per aumentare stabilità delle articolazioni del braccio
Rinforzare l’articolazione è importantissimo per prevenire infortuni legati allo sport.
Per questo motivo, in questo video mostriamo la seconda parte degli esercizi utili a sportivi come tennisti, pallavolisti e giocatori di basket, per allenare la stabilità delle articolazioni del braccio.
Fisioterapia sportiva per prevenire gli infortuni delle articolazioni dell'arto superiore nello sport, riabilitazione o allenamento
Questi esercizi sono l'evoluzione degli esercizi che trovate descritti nel primo video dedicato all'allenamento delle articolazioni del braccio.
Sono dedicati a chi ha già un buon allenamento ed ha necessità di aumentare il carico gradualmente.
Per chi inizia da zero questo tipo di esercizi per rinforzare spalla, polso e gomito, per prevenire infortuni nello sport ed aumentare le prestazioni consigliamo di iniziare dal primo video e valutare se gli esercizi base risultano impegnativi o meno.
Vedi la prima parte degli esercizi per polso, spalla e gomito
Esercizi per polso spalla e gomito per la riabilitazione
Gli esercizi spiegati nel video sono indicati anche per la riabilitazione post-infortunio o per il trattamento di alcune patologie.
Ma in questo caso consigliamo sempre di farsi seguire dal proprio specialista di fiducia o rivolgersi a noi per un consulto.
Per un consulto da parte dei nostri specialisti:
3 video esercizi per l’allenamento del polso, della spalla e del gomito
Esercizi di stabilità per la spalla, il gomito e il polso
Prevenire gli infortuni delle articolazioni del braccio nel Tennis, nella pallavolo e nel basket
Come sappiamo rinforzare l’articolazione è importantissimo per prevenire infortuni legati allo sport. Per questo motivo, in questo video mostriamo 3 esercizi utili a sportivi come tennisti, pallavolisti e giocatori di basket, per allenare la stabilità delle articolazioni del braccio.
Infortuni del gomito, della spalla e del polso nello sport
Infiammazioni del gomito (come il gomito del tennista) sono molto frequenti in chi pratica tennis, pallavolo e pallacanestro. Questo perché i continui colpi, torsioni e microtraumi che possono colpire l’articolazione senza che tu te ne accorga, sollecitano di continuo l’articolazione, affaticandola.
Come prevenire le infiammazioni delle articolazioni di polso, spalla e gomito
Oltre al trattamento quando già il dolore è sopraggiunto (trattamento con ghiaccio e consiglio di non sottovalutare i dolori al primo sentore), ci sono degli esercizi specifici che possono essere eseguiti in fase di allenamento, prima della comparsa di qualsiasi dolore, e per cercare di evitare che questi si presentino.
Rafforzare l’articolazione è dunque importantissimo per prevenire questo tipo di infortuni e infiammazioni.
I 3 esercizi che vediamo abbiamo visto nel video, aiutano a rafforzare la stabilità dell’articolazione, allenandola gradualmente a ricevere contraccolpi ed evitando che si presentino torsioni inappropriate. Sono molto utili anche nella prevenzione di patologie legate all'arto superiore come ad esempio la lussazione della spalla o la sindrome della spalla congelata.
Per un consulto da parte dei nostri specialisti a Roma:
Esercizi di fisioterapia sportiva per caviglia e piede
Alcuni video Esercizi utili per gli sportivi per rinforzare la stabilità della caviglia e del piede
Esercizi idonei per il rinforzo della caviglia, del polpaccio e tonificazione e rinforzo di polpaccio e tibiali.
Questi esercizi sono utilissimi per tutti coloro che praticano sport o che intendono riprendere, per rinforzare la muscolatura e prevenire infortuni, ma possono essere utilizzati anche durante un percorso riabilitativo, post trauma o post infortunio (insieme ad un fisioterapista esperto che abbia valutato la situazione e intrapreso un corretto percorso globale) o ad esempio in casi di distorsioni.
La fisioterapia Sportiva a Roma
Osteokinesis è un centro di fisioterapia sportiva di Roma, situato in zona Roma Nord (Montesacro, Talenti).
Grazie alla passione dei nostri esperti e l'esperienza diretta, il centro è cresciuto sotto questo aspetto e in particolar modo nelle discipline atletiche, il running e il Tennis.
Servizi di fisioterapia sportiva presso Osteokinesis:
- Piani di allenamento specifici
- Prevenzione degli infortuni
- Riabilitazione per infortuni da sport
- Piani di alimentazione per sportivi
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Esercizi di core stability per postura e dolori alla schiena
Esercizi base per la stabilità del tronco
Questi esercizi sono essenziali per prevenire e contrastare il mal di schiena, trattamento dei dolori lombari, migliorare la stabilità e la postura, migliorare coordinazione e movimenti quotidiani.
Cosa sono Core Training e Core Stability
Per Core si intende il centro del nostro corpo, inteso come zona del tronco. Nel core training si va appunto ad allenare la zona addomino-lombare, ovvero tutto ciò che si trova tra: diaframma, anche, muscoli obbliqui addominali, muscoli del retto, parte bassa della schiena e muscoli flessori ed estensori dell'anca.
A differenza di altri tipi di esercizi, nel core training si lavora su esercizi a corpo libero, movimenti lenti e posizioni statiche, stimolando movimenti funzionali che sollecitano contemporaneamente molti muscoli diversi.
Questa caratteristica di lavoro, non strettamente legato alla forza, rende questi esercizi adatti a tutti, principianti ed atleti esperti, adattandoli nel numero di ripetizioni e nel tempo di mantenimento della posizione, in base al proprio livello di allenamento.
Per chi sono utili questi esercizi:
- runner, tennisti e molti altri sportivi che vogliano migliorare le proprie prestazioni e prevenire dolori alla schiena,
- chiunque voglia migliorare la propria postura e la propria coordinazione motoria,
- chi ha dolori alla schiena dovuti ad una postura scorretta o ad un lavoro sedentario,
- chi ha problemi di dislivello del bacino,
- pazienti con dorsalgia e lombalgia,
- chi soffre di protusione discale o ernia del disco,
- chi ha problemi con infiammazioni del nervo sciatico e sciatalgia,
- chi soffre di Spondilosi, Spondiloartrosi, Spondilouncoartrosi o Sclerosi Vertebrale
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Crampi, contratture, stiramento muscolare e strappi
Differenze tra stiramento muscolare, crampi, contratture e strappi
Quali sono le cause di questi dolorosi problemi muscolari?
Vediamo da che dipendono, come riconoscerli, come prevenirli e curarli con fisioterapia ed esercizi.
I crampi
Il crampo è una contrazione involontaria ed intensa di uno o più muscoli.
La contrazione, sempre piuttosto dolente, può durare da pochi secondi a diversi minuti e spesso non si presenta come evento unico e bisogna fare attenzione ai movimenti che si fanno perché potrebbe ripresentarsi più volte (anche se con intensità minore) prima di sparire del tutto.
I muscoli maggiormente colpiti sono:
- polpaccio
- quadricipite
- i flessori della gamba (bicipite femorale, semitendinoso, semimembranoso)
I crampi possono colpire anche muscoli della mano, del piede, dell'addome e della schiena.
Cause: Perché vengono i crampi
Non esiste una causa unica, andiamo ad elencare le motivazioni principali che determinano la comparsa di un crampo:
- allenamenti intensi con temperature ambientali molto elevate. Questo perchè si può andare incontro a disidratazione e perdita dei sali minerali (potassio, magnesio e calcio) con conseguente spasmo muscolare
- esercizi anaerobi che, in un fisico non allenato, portano ad un impoverimento di ossigeno muscolare ed aumento degli scarti metabolici
- affaticamento muscolare che si presenta quando l'esercizio è troppo intenso o se la persona non è allenata
- carenza di stretching. Questo consente un allungamento delle fibre muscolari con conseguente miglior contrazione durante lo sforzo fisico.
Esistono poi delle cause più gravi legate ad alterazioni metaboliche, ormonali, all'uso di farmaci, ad alterazioni vascolari (aterosclerosi o arteriosclerosi), a compressione delle strutture nervose o a patologie più complesse come la SLA (sclerosi laterale amiotrofica).
Predisposizione ai crampi
Esistono delle categorie di persone maggiormente predisposte ai crampi:
- neonati;
- persone oltre i 65 anni;
- atleti, soprattutto quelli che svolgono sport di resistenza e soprattutto se non effettuano un adeguato riscaldamento e non si idratano bene;
- anziani, a causa della riduzione della massa muscolare.
Prevenzione e trattamento dei crampi muscolari
Per prevenire la comparsa di crampi, bisogna cercare di svolgere costantemente attività fisica affinché la muscolatura sia allenata ad effettuare degli sforzi.
Bisogna sempre effettuare un adeguato riscaldamento (tenendo in considerazione la temperatura esterna ed il tipo di sforzo da dover effettuare).
Bisogna idratarsi costantemente in modo che il muscolo non vada in affaticamento, ed eventualmente integrare dei sali minerali e degli amminoacidi per favorire ilò recupero muscolare.
Alla fine di ogni seduta di allenamento è importante effettuare dello stretching sia dei muscoli maggiormente predisposti ai crampi, sia si tutti quelli che sono stati sottoposti a sforzo.
Rimedi per i crampi, come intervenire nell'immediato:
- metterlo in allungamento fino alla scomparsa della contrazione
- interrompere l'attività che si stava svolgendo.
- applicare calore se il muscolo è teso e contratto o ghiaccio se molto dolente.
- applicare eventuale fasciatura contenitiva.
Contrattura
La contrattura ha diversi aspetti in comune con il crampo, ma in realtà è ben diversa.
Vediamo le differenze tra contratture e crampi.
La contrattura è una contrazione involontaria, persistente e dolente di uno o più muscoli scheletrici e determina un rigonfiamento ed indurimento delle strutture coinvolte. L'indurimento del polpaccio ad esempio potrebbe essere un sintomo di contrattura (ma anche di semplice crampo al )
La contrattura muscolare può avvenire per fattori meccanici o metabolici e rappresenta il preavviso di un eccessivo sforzo muscolare o di un eccessivo sovraccarico funzionale. Rappresenta quindi una difesa per il corpo, costringendo l'individuo ad interrompere l'attività.
Cause: perché si presenta la contrattura
La contrattura rientra nel gruppo delle lesioni muscolari rappresentando il livello più lieve.
Le cause del muscolo contratto possono essere così elencate:
- scarso riscaldamento,
- scarsa preparazione fisica,
- svolgimento di attività a cui il fisico non è abituato,
- sforzi troppo violenti ed intensi,
- presenza di problemi posturali, muscolari e squilibri.
Prevenzione e trattamento delle contratture
Dopo aver analizzato le cause, la prevenzione la si può effettuare andando ad analizzare la presenza di eventuali squilibri posturali; effettuando un adeguato riscaldamento e cercando di preparare bene il fisico prima di effettuare sforzi eccessivi. bisogna concedersi i giusti tempi di recupero sia dopo un allenamento intenso, sia dopo periodi di malattia e stare attendi alle condizioni ambientali.
La contrattura spesso è solo sintomo di un piccolo affaticamento muscolare, facilmente risolvibile, ma potrebbe anche essere una maggior difesa fisica per una elongazione di alcune fibre. Dopo aver constatato che si è di fronte ad una semplice contrattura, il trattamento prevede:
- riduzione dell'attività per almeno 3/7 giorni, con svolgimento di esercizi o sport in cui quella componente muscolare non sia coinvolta;
- esercizi di stretching graduali;
- applicazione di terapie iperemiche (tecar, ipertermia);
- massaggi decontratturanti non eccessivamente profondi (per non incorrere in lesioni).
- l'uso di antinfiammatori se proprio indispensabile.
Se vuoi saperne di più sulla tecarterapia e dove farla a Roma, visita la pagina dedicata alla Tecar
Stiramento muscolare
Lo stiramento o elongazione muscolare è uno sfilacciamento delle fibre muscolari. Questo è un vero e proprio danno anatomico (risolvibile) che altera il tono del muscolo.
Anche lo stiramento, come la contrattura e lo strappo, fa parte delle lesioni muscolari.
I sintomi degli stiramenti muscolari sono:
- sensazione di puntura,
- sensazione di pugnalata,
- bruciore del muscolo.
La persona avverte una sensazione di puncicapa, pugnalata, bruciore. Il dolore è piuttosto acuto e spesso accompagnato da uno spasmo di difesa del muscolo.
Annoveriamo anche la presenza di una casistica di persone che ha sintomi molto lievi che non farebbero pensare ad uno stiramento. In questi casi un'ecografia potrebbe essere risolutiva per inquadrare il problema.
Gli stiramenti più frequenti avvengono alla muscolatura degli arti (spesso sentiamo parlare infatti di stiramento del polpaccio, stiramento flessori, stiramento al gluteo o alla spalla), ma sono molto frequenti anche stiramenti alla schiena e stiramenti addominali.
Cause: come avviene lo stiramento muscolare
Lo stiramento avviene principalmente in chi pratica sport perchè sottopone i muscoli a sforzi ed allungamenti eccessivi; ma può presentarsi frequentemente anche in chi svolge lavori pesanti.
Le cause sono:
- riscaldamento insufficiente della muscolatura,
- scarsa preparazione fisica,
- movimenti violenti e rapidi,
- svolgimento di sport che portano a traumi e stress ripetuti, (vedi ad esempio il nostro l'articolo sulle lesioni addominali nel tennis)
- scorretto recupero di un infortunio precedente,
- svolgimento errato del gesto atletico.
Prevenzione, tempi di recupero e trattamento dello stiramento
Come si può prevenire lo stiramento muscolare:
- effettuare un buon riscaldamento e stretching,
- avere una preparazione fisica adatta allo sforzo che si vuole effettuare,
- difendersi da eventi ambientali con abbigliamento adeguato,
- prendersi il giusto riposo,
- seguire un'alimentazione adeguata allo sport e corretta negli alimenti che si assumono,
- correggere squilibri posturali.
Differenza contrattura e stiramento nel trattamento
Il trattamento dello stiramento muscolare risulta più lungo rispetto ad una contrattura, con uno stop che può arrivare alle 2-3 settimane.
I primi 3-7 giorni è meglio intervenire con:
- riposo
- ghiaccio
- benda compressiva su tutto il muscolo.
Questo serve a ridurre la formazione di versamento e diminuire le sollecitazioni meccaniche.
Nell'arco delle 2-3 settimane di stop, il muscolo riorganizza il tessuto lesionato, formato tessuto connettivo cicatriziale che serve a ricreare continuità tra le fibre sfilacciate. In questo arco di tempo si può intervenire con terapie fisiche per aiutare il processo di recupero:
- tecarterapia,
- laserterapia,
- ultrasuoni,
- lieve stretching per favorire la formazione di una cicatrice più distesa.
Lo svolgimento di massaggi può essere effettuato senza provocare dolore sulla zona della lesione.
Strappo muscolare
Lo strappo è la lesione più grave a livello muscolare.
La differenza tra stiramento e strappo muscolare è che quest'ultima è caratterizzata da una rottura delle fibre muscolari.
La persona avverte una forte "schicchera", con bruciore. Spesso si riferisce la sensazione che qualcuno abbia dato una botta o una sassata sul muscolo leso.
Lo strappo muscolare al polpaccio e gli strappi addominali, sono tra i più frequenti e fastidiosi.
Lo strappo si divide in tre gradi di lesione:
- PRIMO GRADO:
la lesione è minima, massimo il 5% delle fibre. C'è un modesto fastidio e la persone riesce a svolgere tutte le attività senza troppo dolore. - SECONDO GRADO:
la lesione prende più fibre determinando maggiore dolenzia nella persona. Ci può essere un evidente versamento, il muscolo è molto teso e dolente al tatto. C'è una riduzione nella capacità di allungamento e di sforzo. - TERZO GRADO: l
a lesione coinvolge tante fibre al punto che si presenta una impotenza funzionale. La persona deve immobilizzare la parte ed il dolore si presenta anche a riposo. i tempi di recupero sono molto lunghi e si può incorrere in un intervento chirurgico.
Le cause: perché si verifica uno strappo muscolare
Le cause di uno strappo sono simili a quelle di uno stiramento però con conseguenze maggiori:
- scarso allenamento,
- scarso riscaldamento,
- movimenti bruschi e violenti,
- errato svolgimento del gesto atletico,
- contrasto con un avversario,
- uso di abbigliamento non idoneo.
Prevenzione, tempi di recupero e trattamento degli strappi
La prevenzione si effettua evitando di fare ciò che è elencato nelle cause.
Lo strappo può portare ad una alterazione funzionale con immobilizzazione della parte.
La terapia prevede un iniziale trattamento con ghiaccio, una fase di riposo ed infine la fasciatura di contenimento.
Le differenze con lo stiramento sono anche nei tempi di recupero: nel caso di lesioni lievi sono simili allo stiramento, ma sono invece molto più lunghi nel caso di lesioni gravi.
I tempi di pieno recupero dopo uno strappo, prima di tornare all'attività, vanno dalle 2-3 settimane dei casi più lievi, ai 2-3 mesi nei casi più gravi.
Bisogna sempre calcolare che rispetto allo stiramento, dove il ritorno nel pieno dell'attività è piuttosto rapido, lo strappo prevede dei tempi di recupero più graduali per evitare recidive.
Le terapie adatte al trattamento di crampi, contratture e strappi:
- Fibrolisi
- tecarterapia,
- laserterapia,
- ultrasuoni,
- crioterapia,
- massoterapia lieve.
Per facilitare il recupero esiste anche la possibilità do effettuare delle infiltrazioni di acido ialuronico o PRP (plasma ricco di piastrine) direttamente sulla zona della lesione.
Fisioterapia a Roma per contratture stiramenti e strappi
Il nostro centro di Fisioterapia a Romaè specializzato in fisioterapia sportiva, il nostro team è infatti composto da fisioterapiasti esperti ed attivamente coinvolti in diversi settori sportivi.
Nella sezione Terapie, puoi vedere tutti i servizi disponibili nel nostro studio di Roma, come ad esempio la tecarterapia, la laserterapia, la massoterapia e gli ultrasuoi, adatti al trattamento degli strappi e delle contratture muscolari.
Il nostro centro è inoltre convenzionato con molti enti ed assicurazioni operanti nel territorio nazionale; è quindi possibile fare fisioterapia in convenzione senza le lunghe attese del SSN.
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