In cosa consiste il massaggio sportivo, a cosa e quando è utile e controindicazioni

Il massaggio sportivo è un trattamento generalmente eseguito su atleti in diverse fasi della preparazione, ma chiunque soffra di contratture potrebbe usufruirne. 

Basti pensare a quanti soffrono di contratture lungo la schiena a causa di sforzi o posture errate mantenute per lungo tempo.

I vantaggi del massaggio sportivo: a cosa serve

  • recuperare uno sforzo fisico intenso
  • migliorare la prestazione fisica di un atleta
  • limitare il rischio di infortuni muscolari.

Gli effetti 

Gli effetti positivi del massaggio sportivo sono svariati:

  • effetti a livello circolatorio: in quanto si favorisce la vasodilatazione e la stimolazione del microcircolo; 
  • decontratturante: il massaggio consente la distensione delle fibre muscolari;
  • eliminazione delle tossine: l'aumento del flusso sanguigno consente una eliminazione più rapida delle tossine prodotte dagli sforzi fisici;
  • drenaggio di liquidi legati allo sforzo;
  • rilassamento tissutale:
  • Riduzione di stati di stress ed ansia per riduzione del cortisolo.

Quando deve essere eseguito

Come prima evidenziato, in presenza di contratture chiunque può farsi fare un massaggio sportivo, ma negli atleti possiamo evidenziare tre tipi di massaggio sportivo:

  • Massaggio decontratturante pochi giorni prima o dopo una gara,
  • Massaggio pre gara,
  • Massaggio post gara.

Il massaggio sportivo decontratturante

Il massaggio decontratturante che si esegue pochi giorni prima o dopo una gara prevede delle manovre più intense e profonde per sciogliere le fibre muscolari, recuperare l'elasticità dei tessuti, eliminare piccoli dolori legati allo sforzo o al sovraccarico dell'allenamento preparando i muscoli a nuovi sforzi intensi e riducendo il rischio di infortuni da affaticamento.

Il massaggio sportivo pre-gara

Per massaggio pre gara si intende il massaggio che si effettua subito prima di una competizione o un allenamento. La durata è  breve ed è  caratterizzato da movimenti rapidi e poco profondi delle mani così da attivare la circolazione, scaldare i muscoli rendendoli reattivi senza scaricarli.

Il massaggio sportivo post-gara

Per massaggio post gara si intende un massaggio più cauto per non stressare ulteriormente i muscoli già stanchi e traumatizzati. Si effettua subito dopo la competizione o l'allenamento, con movimenti lenti e poco profondi finalizzati a drenare i muscoli dalle tossine. Bisogna cercare di rilassare al massimo i muscoli.

Controindicazioni

Esistono diverse situazioni in cui il massaggio sportivo è controindicato e ne sconsigliamo quindi la pratica:

  • problemi neurologici con spasticità, 
  • eccessiva ritenzione di liquidi,
  • rischio di trombo flebite,
  • presenza di dermatiti o infezioni,
  • problemi di insufficienza cardiaca,
  • problemi di insufficienza renale.


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Mal di schiena. cronicizzazione o recupero?

Dolore Lombare e Mal di schiena

Nei paesi industrializzati il problema del dolore lombare è in costante crescita. Si stima che ben l'80% delle persone ne soffra almeno una volta nella vita.

Si può presentare sotto varie forme, più o meno intense.

Fisioterapia per Mal di schiena

I sintomi più evidenti sono:

  • fastidio lombare
  • irradiazione zona glutea,
  • irradiazione verso l'alto,
  • tensione e dolore lungo la coscia o la gamba,
  • difficoltà a cambiare posizioni,
  • rigidità nei movimenti.

Nei casi più gravi si può anche rimanere bloccati a letto per qualche giorno.

Le Cause del dolore lombare

Le cause sono diverse e spesso collegate a dinamiche sbagliate in cui la vita di oggi ci porta:

  • effettuare sforzi in posizioni errate,
  • posture sbagliate, tenute troppo a lungo (troppo seduti o troppo in piedi fermi),
  • schiacciamenti vertebrali,
  • ernie o protrusioni,
  • dislivelli degli arti inferiori,
  • traumi ripetuti,
  • scarso tono muscolare.
Dolore alla schiena

Cronicizzazione del dolore

Essendo il mal di schiena collegato spesso a posture ed atteggiamenti sbagliati che teniamo a lavoro o a scuola o nello sport, se non si cerca di cambiare qualcosa nel proprio stile di vita, questo tenderà  a cronicizzare.

La cronicizzazione del dolore lombare consiste nel:

  • aumento degli episodi acuti,
  • prolungamento del tempo di guarigione,
  • dolori più intensi,
  • dolore costante lieve, ma limitante.

Cura e trattamento del dolore alla schiena

Curare dolore alla schiena

Nelle fasi acute l'intervento medico con la prescrizione di medicinali antinfiammatori o antidolorifici è  essenziale. Questo consente di ridurre la fase più acuta e poter progettare un successivo percorso di recupero e mantenimento.

L'intervento fisioterapico è molto importante.
Questo con l'ausilio di macchinari e della terapia manuale consente di ridurre ulteriormente la sintomatologia dolorosa, di riequilibrare il corpo che assume compensi ed adattamenti a causa del dolore.

Le terapie utilizzate sono:

Per scoprire esercizi adatti al Core e per prevenire e alleviare i dolori alla schiena, puoi visitare anche il nostro canale Youtube dove troverai tanti video utili per la schiena

Esercizi Core per dolori alla schiena

Studi scientifici

Vista l'elevata incidenza del problema sulla popolazione dei paesi industrializzati, sono stati effettuati diversi studi finalizzati a trovare la cura migliore che avesse dei risultati a medio lungo termine.

I gruppi di pazienti venivano trattati 

  • con i soli farmaci, 
  • con esercizi generici,
  • con esercizi di core stability.

In tutti i casi la sintomatologia migliora, ma con l'esecuzione di esercizi si evidenzia un miglioramento dell'articolarità, della forza, una riduzione della disabilità. 

Queste restano migliorate anche ai controlli ai 6 e 12 mesi ed il rischio recidiva cala drasticamente, mentre rimane maggiormente presente nelle persone curate solo con i farmaci.

Tra gli esercizi generici e di stability, nei controlli a lungo termine non si evidenziano differenze.

La cosa che rimane presente in tutti i pazienti è il timore di una recidiva che porta a limitarli in alcuni sforzi e movimenti.


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Autore: Dott.Simone Piferi

Bibliografia

A comparison of high intensity aerobic exercise and passive modalities for the treatment of workers with chronic low back pain: a randomized, controlled trial. Randomized controlled trial Murtezani A, et al. Eur J Phys Rehabil Med. 2011

Aerobic exercise training in addition to conventional physiotherapy for chronic low back pain: a randomized controlled trial. Randomized controlled trial Chan CW, et al. Arch Phys Med Rehabil. 2011.

Functional movement training for recurrent low back pain: lessons from a pilot randomized controlled trial. Randomized controlled trial Schenkman ML, et al. PM R. 2009.

Exercise and nonspecific low back pain: a literature review. Review article Henchoz Y, et al. Joint Bone Spine. 2008.

Graded exercise for recurrent low-back pain: a randomized, controlled trial with 6-, 12-, and 36-month follow-ups. Randomized controlled trial Rasmussen-Barr E, et al. Spine (Phila Pa 1976). 2009.

Exercise Benefits for Chronic Low Back Pain in Overweight and Obese Individuals. Review article Wasser JG, et al. PM R. 2017.

The efficacy of a HUBER exercise system mediated sensorimotor training protocol on proprioceptive system, lumbar movement control and quality of life in patients with chronic non-specific low back pain. Randomized controlled trial Letafatkar A, et al. J Back Musculoskelet Rehabil. 2017.

Core Stability Exercise Versus General Exercise for Chronic Low Back Pain. Review article Coulombe BJ, et al. J Athl Train. 2017.

Does core stability exercise improve lumbopelvic stability (through endurance tests) more than general exercise in chronic low back pain? A quasi-randomized controlled trial. Randomized controlled trial Shamsi MB, et al. Physiother Theory Pract. 2016.

Comparing core stability and traditional trunk exercise on chronic low back pain patients using three functional lumbopelvic stability tests. Clinical Trial Shamsi MB, et al. Physiother Theory Pract. 2015.

Fisioterapia runner

Sei un runner amatoriale o professionista??

Inizi a soffrire di dolori o problemi legati alla tua attività fisica??

Vorresti cercare di risolverli, ma non sai a chi affidarti??

Fisioterapia Running a Roma

Cos'è la fisioterapia per runner

L'area Specialistica della Fisioterapia applicata al running. Con metodiche e approcci diversi per ogni paziente, cerchiamo di individuare il percorso migliore per:

  • Piani di allenamento specifici per il runner
  • Prevenzione degli infortuni legati allo sport della corsa
  • Cura dei disturbi sopraggiunti, dovuti allo sport stesso e non

Dove trovare la fisioterapia per Runner a Roma

I nostri professionisti sono a tua disposizione presso il Centro di Fisioterapia Osteokinesis di Roma, per fare una Valutazione e capire quale percorso terapeutico è più adatto a te.

Lo studio offre tutte le terapie specifiche per risolvere i tuoi dolori e recuperare una condizione fisica e posturale che ti consenta di praticare al meglio la tua attività fisica.Lavoriamo da anni con corridori amatoriali e promesse regionali, offrendo il miglior servizio possibile per un rapido recupero dei problemi ed ritorno alla pratica sportiva.

La presenza in sede del Dott. Simone Piferi, esperto di problemi legati al running, ci consente di valutare il problema ed intervenire nel modo corretto da subito.

I nostri servizi di fisioterapia legati al Running a Roma:


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Fisioterapia tennis

Sei un tennista amatoriale o professionista??

Inizi a soffrire di dolori o problemi legati alla tua attività fisica??

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Fisioterapia Sportiva per Tennis a Roma

Cos'è la fisioterapia per Tennisti

L'area Specialistica della Fisioterapia applicata al tennis. Con metodiche e approcci diversi per ogni paziente, cerchiamo di individuare il percorso migliore per:

  • Piani di allenamento specifici per il tennista
  • Prevenzione degli infortuni legati allo sport del tennis
  • Cura dei disturbi sopraggiunti, dovuti allo sport stesso e non

Dove trovare la fisioterapia per il Tennis a Roma

I nostri professionisti sono a tua disposizione per fare una Valutazione e capire quale percorso terapeutico è più adatto a te.

Lo studio offre tutte le terapie specifiche per risolvere i tuoi dolori e recuperare una condizione fisica e posturale che ti consenta di praticare al meglio la tua attività fisica.

Lavoriamo da anni con tennisti amatoriali e giovani promesse, offrendo il miglior servizio possibile per un rapido recupero dei problemi ed ritorno alla pratica sportiva.


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Corsa di resistenza o di velocità?

Analisi degli effetti sul benessere fisico dei due tipi di corsa: resistenza o velocità

corsa di resistenza o velocità

L'immagine mette a confronto rischi e benefici per la salute di atleti anziani che hanno praticato attività da sprinter (colore nero) ed attività da fondista (colore bianco).

La linea tratteggiata evidenzia il livello di densità ossea che spesso è simile negli atleti di resistenza e nei soggetti che non praticano sport.

Dal diagramma si evidenzia come in entrambe i casi si abbiano valori più elevati rispetto ai soggetti standard che non praticano sport.

In realtà non è sempre cosi: tendinopatia, lesioni e artrosi si verificano più frequentemente negli atleti rispetto alla popolazione generale.

Gli atleti professionisti competitivi che partecipano all'allenamento di resistenza intensiva a lungo termine possono presentare un rischio leggermente più elevato di deleteri cambiamenti strutturali, funzionali, cardiovascolari rispetto alla popolazione generale; non è noto il rischio analogo nell'invecchiamento di atleti allenati allo sprint (colore grigio).

La capacità aerobica massima (VO2 max) 

È noto che i corridori di resistenza abbiano maggiore capacità aerobica dei velocisti, vediamo un dato espresso per millilitro per chilogrammo per minuto (~58 vs ~47 mL · kg [alla-1] · min [alla -1] , rispettivamente).

La cosa interessante è notare la velocità di perdita di VO2max: nel gruppo di velocisti (0,31 ml · kg -1 · min -1 per anno) rispetto ai corridori di resistenza (0,46 mL · kg -1 · min -1 all'anno) e ai controlli non allenati (0,35 mL · kg -1 · min -1all'anno).

Il tutto espresso in percentuale per ogni decade, fa risultate questo:

  • Nei corridori di fondo -8.7% di perdita per decade.
  • Nei velocisti -6.6% di perdita per decade.
  • Nei soggetti non allenati -7.0% di perdita per decade.

Questo mostra come i corridori di fondo partano da un livello più elevato di capacità aerobica, ma abbiano nel tempo una perdita maggiore.

Massa grassa e massa magra

Entrambe i gruppi hanno evidenziato, a distanza di anni, il mantenimento di una percentuale di massa grassa nettamente inferiore rispetto a chi non pratica sport. La massa magra risultava superiore nel gruppo dei velocisti (aspetto importante nella prevenzione ai cambiamenti funzionali e strutturali del corpo) negli anni.

Fonti:
(Barnard RJ, Grimditch GK, Wilmore JH.) Caratteristiche fisiologiche dei corridori sprint e endurance master. Med. Sci. Gli sport. 1979; 11 (2): 167–71.
(Gast U, Belavý DL, Armbrecht G, et al.) La densità ossea e la funzione neuromuscolare negli atleti più anziani della competizione dipendono dalla distanza di corsa. Osteoporosi Int. 2013; 24 (7): 2033–42.

La densità ossea

Ossa normali confronto osteoporosi


In genere tutti gli atleti che praticano atletica leggera presentano un incremento della densità ossea rispetto a soggetti sedentari o che praticano sport antigravitari (nuoto, ciclismo). Lo studio ha evidenziato come i velocisti presentino una maggior densità ossea. Questo grazie al tipo di stimolazione data all'osso da parte di muscoli e tendini. Il maggior utilizzo di forza concentrica ed eccentrica ed azioni di sprint e strappo migliorano la formazione ossea. Nei fondisti, lo stress ripetitivo della corsa, legato ad una non intensa azione di forza può determinare un effetto contrario, portando l'atleta ad avere una densità ossea uguale se non inferiore ad un soggetto sedentario.
Lo studio ha anche evidenziato come questo incremento di densità ossea non eviti il declino della stessa con l'età, avvicinandosi a quella dei soggetti sedentari, dopo gli 80 anni.

Funzione Neuromuscolare

funzione neuromuscolareLo studio prevedeva dei test su salto a una e due gambe ed ha evidenziato risultati migliori nei velocisti master piuttosto che nei corridori di resistenza. Questi ultimi presentavano livelli al di sotto o uguali a quelli della popolazione normale.

Fonti:
(Gast U, Belavý DL, Armbrecht G, et al.) La densità ossea e la funzione neuromuscolare negli atleti più anziani della competizione dipendono dalla distanza di corsa. Osteoporosi Int. 2013; 24 (7): 2033–42.
(Michaelis I, Kwiet A, Gast U, et al.) Declino della potenza specifica del picco di salto con l'età dei corridori esperti. J. Musculoskelet. Neuronal Interact. 2008; 8 (1): 64–70.

Rischi

Lesione tendine Achille
La pratica costante dell'atletica leggera comporta anche una serie di possibili rischi. Nei velocisti e mezzofondisti esiste in più alto rischio di lesione del tendine di Achille dopo i 45 anni (oltre al maggior rischio di infortunio tendineo durante la pratica agonistica). Nei fondisti invece si evidenzia un aumentato rischio di artrosi alle articolazioni di anca, ginocchio e caviglia.

Alcuni studi evidenziano comunque come i benefici superino i rischi in età avanzata.

Kettunen J, Kujala UM, Kaprio J, Sarna S. Salute degli atleti di atletica leggera: uno studio di follow-up di 16 anni. Clin. J. Sport Med. 2006; 16 (2): 142–8.
Kujala UM, Marti P, Kaprio J, Hernelahti M, Tikkanen H, Sarna S. Insorgenza di malattie croniche in ex atleti di alto livello. Prevalenza di benefici, rischi o effetti di selezione? Sports Med. 2003; 33 (8): 553–61.-

Aritmie Cardiache

I corridori di resistenza master presentano dimensioni cardiache maggiori rispetto agli sprinter. Ovviamente parliamo di una ipertrofia benigna, anche se una revisione di diversi studi ( Wilson M, O'Hanlon R, Basavarajaiah S, et al. Funzione cardiovascolare e atleta veterano. Euro. J. Appl. Physiol. 2010; 110 (3): 459–78.) evidenzia che una carriera da fondista che duri tutta la vita sia collegata a deleteri cambiamenti nella struttura e nella funzione vascolare cardiaca, periferica e cerebrale.
Inoltre i carichi di lavoro eccessivi e le troppe gare predispongono ad un rischio di aritmie e fibrillazione. Al di là di questi problemi che potrebbero essere evitati cercando di non portare sforzi eccessivi ad età avanzate, la pratica di ambo le discipline riduce drasticamente il rischio di malattie croniche, coronariche, vascolari e di insufficienza cardiaca.

Fonte:
(Kujala UM, Marti P, Kaprio J, Hernelahti M, Tikkanen H, Sarna S.) Insorgenza di malattie croniche in ex atleti di alto livello. Prevalenza di benefici, rischi o effetti di selezione? Sports Med. 2003; 33 (8): 553–61.-

Importante

Lo stesso studio mette in evidenza come manchino ancora molti studi che possano dare piena conferma ai dati espressi.


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Bibliografia

Sprinters versus long-distance runners: how to grow old healthy. Review article Kusy K, et al. Exerc Sport Sci Rev. 2015.


guida prevenire infortuni running

Running: infortuni e prevenzione nella corsa

Prevenire gli infortuni nel running

L'infortunio è una condizione dello stato di forma di uno sportivo che può essere la causa di uno stop dalla pratica sportiva che può andare da pochi giorni a diversi mesi.

Le ultime indagini del CONI evidenziano che gli atleti tesserati tra Federazioni ed Enti di Promozione ammontano a circa 12,5 milioni. Di questi il 6,1% praticano atletica leggera.

L'ISTAT mette invece in evidenza come su circa 17 milioni di italiani che praticano uno o più sport (sono ben 23 milioni i sedentari e altri 16 milioni gli italiani che svolgono movimento fisico come camminare, nuotare….) circa 1 su 10 pratica footing, jogging ,atletica leggera o ciclismo.

Gli studi evidenziano come siano circa 300 mila gli accessi al pronto soccorso per infortuni durante la pratica sportiva. Di questi solo il 4,8% sono legati alla pratica di jogging ed atletica e sono spesso dovuti a distorsioni e lesioni muscolari.


Fonti:
https://www.coni.it/it/coni/i-numeri-dello-sport.html

http://www.quotidianosanita.it/m/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=3818


La bassa percentuale è  legata al fatto che la corsa non è  uno sport di contatto con alto rischio di traumi.

La maggior parte degli infortuni sono legati ad infortuni che difficilmente richiedono un accesso al pronto soccorso, e sono:

  • infiammazioni tendinee
  • borsiti 
  • lesioni muscolo tendinee 
  • degenerazioni cartillaginee 
  • lesioni da stress

Cause degli infortuni

Nella corsa le cause degli infortuni prima elencati sono svariate e cercheremo di spiegarvele qui:

  • Calzature o terreno di allenamento errato
  • Sovraccarico funzionale
  • Tecnica non corretta del gesto atletico
  • Allenamento non adatto alla propria condizione fisica
  • Alimentazione scorretta.

8 Corrette abitudini per prevenire gli infortuni nel running

La prevenzione degli infortuni passa attraverso il porre attenzione a diverse abitudini e comportamenti durante ogni allenamento o gara. 

Andiamo ad evidenziarli:

  • Utilizzare scarpe comode e specifiche per la corsa
  • Porre attenzione ad un corretto riscaldamento
  • Eseguire un allenamento adatto alle mie condizioni fisiche
  • Fare attenzione ai giusti recuperi
  • Eseguire sempre almeno 20min di stretching post allenamento
  • Dedicare alcune sessioni all'allenamento della forza di tutto il corpo
  • Imparare ed eseguire esercizi che possano migliorare il gesto atletico
  • Non scordarsi mai di bere anche durante l'allenamento

Esercizi di riscaldamento utili per runners e chi pratica la corsa per prevenire gli infortuni

In questo video vi mostriamo alcuni esercizi utilissimi per eseguire un buon riscaldamento prima di praticare running, sia in allenamento che in gara.




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Prevenire infortuni nel running

Stretching e infortuni: quando e come serve davvero

Esercizi stretching per la corsa


Tra le buone abitudini da seguire per prevenire degli infortuni, nel precedente articolo avevamo evidenziato la necessità di effettuare una buon riscaldamento prima di un allenamento o una gara e degli adeguati esercizi di allungamento prima e dopo una gara o un allenamento.
Per approfondire, leggi anche: Come effettuare un buon riscaldamento prima della corsa

Prima di tutto bisogna distinguere gli allungamenti di tipo dinamico da quelli di tipo statico. Nelle fasi pre-sforso gli esercizi che consigliamo sono sempre di tipo dinamico.

Inoltre è  difficile generalizzare e dire di preciso cosa sia giusto o no in maniera assoluta per ciascuno di noi a prescindere dal fisico e dalla tipologia di sport o sforzo che si sta per compiere.

La prevenzione degli infortuni passa attraverso lo stretching?

Con l'intento di continuare a parlare di PREVENZIONE nello sport ed in particolare nel running e nella corsa in generale, andremo ad evidenziare delle regole di base da seguire.

1. Prima di iniziare l'allenamento o la gara

Prima di un allenamento o una gara è sempre bene cominciare con un po' di riscaldamento (vedi gli esercizi di riscaldamento adatti alla corsa qui) seguito da esercizi di stretching DINAMICI.

Questo perché il muscolo deve mantenersi pronto ed attivo per la fase di sforzo successiva e non conviene allungarlo troppo passivamente se poi devo sottoporlo a delle intense contrazioni. Questo potrebbe essere controproducente, devo quindi favorire un processo di allungamento col muscolo in movimento.

Questo graduale allungamento e riscaldamento del muscolo aiuta moltissimo a ridurre le possibilità di infortunio.

2. Nella fase post allenamento o gara

Il muscolo durante l'attività sportiva ha subito la fase di sforzo e contrazione e per distendere e detendere le fibre muscolari. In seguito a questo sforzo, devo fare quindi dell'allungamento passivo. Questo tipo di esercizio aiuta a migliorare la flessibilità dei muscoli, aiutando così a ridurre le possibilità di infortunio.

Il consiglio è  sempre di farlo a caldo, ma le varianti possono essere tante.

Il poco tempo o le condizioni meteo potrebbero impedircelo, quindi possiamo eseguirlo anche a freddo, appena possibile, sapendo che l'esecuzione dovrà essere più lenta e graduale.

In questo modo le fibre si adatteranno lentamente all'allungamento senza traumi o rischi di elongazioni.

Il tempo di esecuzione di ogni singolo esercizio è  soggettivo e dipende dallo sforzo effettuato.
Di norma, a caldo, manteniamo ogni singolo esercizio per almeno 1 minuto, a freddo dovremmo dedicarci più tempo, quindi circa 2/3 minuti ad esercizio.

Esercizi di stretching post-allenamento o gara

In questo video mostriamo alcuni esercizi di stretching statico da eseguire esclusivamente dopo lo sforzo fisico.

Per saperne di più sulle differenze di tipologie di stretching

Nell'articolo "Stretching: come farlo, quando e per quanto tempo" abbiamo approfondito le differenze tra i vari tipi di stretching: dinamico, statico e PNF. Inoltre in questo articolo trovi indicazioni sui tempi di esecuzione delle sessioni di stretching, in base al tipo di allenamento fatto o da svolgere o in base allo scopo per cui si fa.

Fisioterapia sportiva per runner a Roma

Osteokinesis ormai da parecchi anni si occupa di fisioterapia sportiva sviluppando programmi di allenamento e percorsi dedicati alle principali patologie legate a questa disciplina.

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Prevenire infortuni nel running

Infiammazione dei flessori della gamba del corridore

Infiammazione muscoli flessori gamba


Quali sono e come funzionano i muscoli flessori della gamba

I muscoli flessori della gamba sono 3:

  • bicipite femorale,
  • semimembranoso,
  • semitendinoso.

Originano tutti dalla tuberosità ischiatica, ovvero quella porzione di osso del bacino posizionata sotto al gluteo.

Questi muscoli intervengono molto nella dinamica della corsa.

Muscoli flessori della gamba

A cosa servono

Sono gli antagonisti del quadricipite e servono: 

  • a far flettere la gamba sulla coscia, 
  • ad estendere la coscia rispetto al bacino,
  • intervengono nella fase di molleggio e reattività del piede a terra.


Dove si infiammano?

Spesso i flessori della gamba si infiammano nel punto di origine, sull'ischio, sotto al gluteo.

Dato che originano tutti dallo stesso tendine, questo è sottoposto a grossi carichi in spinta e trazione.

A livello inserzionale invece, si dividono in tre tendini ed inserzioni diverse, distribuendo lo sforzo e il movimento della gamba sulla coscia.

Sintomi dell'infiammazione dei flessori della gamba

I sintomi sono caratterizzati da:

  • dolore sottogluteo, nella zona di inserzione,
  • fastidio a stare seduti su superfici dure,
  • sensazione di gonfiore,
  • fastidio irradiato posteriormente sulla coscia,
  • difficoltà ad allungare la gamba, soprattutto in fase dinamica (corsa, camminata).

Lo stato infiammatorio genera un'ispessimento dei tessuti e questo spiega la sensazione di gonfiore. Questo Ispessimento determina un difficoltoso scorrimento delle fibre che scatena il dolore.

La problematica può durare diversi mesi con fasi di regressione e peggioramento.

Diagnosi comparativa

Questo tipo di dolore viene spesso confuso con la sindrome del piriforme (detto anche falsa sciatalgia), in quanto entrambe danno fastidio nella zona sottoglutea o glutea, con difficoltà a distendere la gamba.

Entrambe, se molto acute, generano fastidio anche a freddo con irradiazione sulla coscia che inizia a tirare.

Altra sindrome con cui viene confuso è la sciatalgia, perché entrambe generano un dolore lungo la coscia, fastidioso, spesso costante. Nella fase dinamica generano entrambe tensione muscolare e difficoltà a distendere l'arto.

Infiammazione dei flessori nel corridore di fondo e nel velocista (la dinamica)

Questa problematica è stata evidenziata sia nel corridore di lunghe distanze, sia nel velocista.

La dinamica e lo stress sono molto diverse.

Nel fondista la problematica può essere collegata ad una dinamica poco elastica in cui la fase di contatto col terreno dura molto più del velocista e spesso vede un appoggio quasi totale del piede con dei costanti contraccolpi.

Il fondista amatore tende spesso a correre "seduto", con poca fase aerea, il passo è corto e la fase di appoggio monopodalico dura molto.

La continua ripetizione del gesto può portare ad un sovraccarico del tendine inserzionale che si infiamma e genera tensioni. 

Il velocista ha invece una importante fase aerea e ha poco contatto col terreno, ma lavora a delle intensità di sforzo maggiore.

Il velocista ricerca sempre la fase di rimbalzo e molleggio del piede a terra (quindi rispetto al fondista, nella fase del passo, spinge la gamba ed il piede verso il basso in modo da sfruttare il rimbalzo e la fase elastica. Il fondista spesso tende a sollevare la gamba usando molto il quadricipite).

La fase elastica è garantita si dal piede e dalla volta plantare, ma anche dalla contrazione dei femorali (o flessori della gamba) e del gluteo. Questo maggiore sollecitazione può portare il tendine ad infiammarsi ed ispessirsi, non consentendo più una buona dinamica e contrazione del muscolo.

Riabilitazione e cure

Come già evidenziato lo stato infiammatorio può durare diversi mesi riducendo le capacità dinamiche.

In questi casi ridurre gli allenamenti se non addirittura interromperli, in base al livello del dolore, può essere essenziale. 

Si interviene con terapie antinfiammatorie come:

L'applicazione della tecnica della fibrolisi è utile a dare spazio e libertà ai ventri muscolari e alle singole fibre, ma bisogna stare attenti a non forzare perché si rischia di creare un aumento della fase infiammatoria e versamenti.

Coadiuvare il tutto con della Massoterapia per sciogliere i muscoli femorali è utile a dargli più elasticità.

Essenziale è lavorare con stretching ed esercizi di postura che possano evitare stati di squilibrio muscolare.

L'intervento medico (con eventuali infiltrazioni) può essere valutato, ma non è frequente.

Le conseguenze dovute ad una cura non adeguata del problema, può portare ad una cronicizzazione del dolore.

I tessuti rimangono ispessiti e meno elastici e si possono generare delle calcificazioni o ossificazioni difficili da eliminare.


Fisioterapia Roma per infiammazione dei flessori della gamba

OSTEOKINESIS è uno centro professionale di fisioterapia a Roma in zona Montesacro/Talenti, specializzato nella riabilitazione delle strutture corporee.

Ogni paziente è per Osteokinesis unico e va valutato nel suo insieme, caso per caso.

In sede di valutazione, il professionista più indicato del nostro team, valuterà il percorso da intraprendere con il paziente analizzando la o le patologie, caso per caso, e proponendo un percorso che spesso integra tecniche ospeopatiche e fisioterapiche, manuali e strumentali.

Scopri tutti i servizi disponibili nello studio di Fisioterapia Osteokinesis a Roma


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Articolo scritto dal dott. In fisioterapia ed Osteopatia Simone Piferi




guida prevenire infortuni running

Fisioterapista sportivo

Fisioterapisti specializzati in Fisioterapia per lo sport e riabilitazione per infortuni sportivi

Presso il centro di Fisioterapia Osteokinesis di Roma, è presente la figura del Fisioterapista Sportivo.
Il fisioterapista sportivo è una figura professionale altamente specializzata nel recupero delle piene funzionalità motorie di atleti che hanno subito traumi.

Svolge interventi di prevenzione, cura e riabilitazione degli arti adibiti alle funzioni motorie e psicomotore che hanno subito un trauma nel corso di un allenamento o di una competizione sportiva.

Gli specialisti di fisioterapia sportiva presso il nostro centro di Roma

Simone Piferi
Fisioterapista dal 2005 ed Osteopata dal 2011.
L'assidua frequentazione di diversi ambienti sportivi (pallavolo, scherma, nuoto, ciclismo, atletica leggera, danza moderna, tennis, golf), sia come atleta agonista - quale è tutt'ora nel campo dell'atletica leggera - sia come osteopata e fisioterapista, gli ha consentito di sviluppare una particolare familiarità nel trattamento degli infortuni che coinvolgono le strutture corporee maggiormente sottoposte a stress nelle diverse attività sportive praticate.

Francesco Martino
Fisioterapista dal 2006, specializzato in riabilitazione per infortuni sportivi e trattamento delle più comuni problematiche muscolo-scheletriche legate all'attività sportiva, praticata anche a livello agonistico. Particolarmente significative tra le altre le esperienze professionali quelle praticate in ambito calcistico e nel rugby.

Alcuni casi in cui è utile rivolgersi ad un Fisioterapista Sportivo

Puoi rivolgerti al nostro centro di fisioterapia a Roma per:

Il Centro di Fisioterapia a Roma di Osteokinesis

Presso il nostro centro di Fisioterapia a Roma, sito in zona Montesacro, Talenti (Roma Nord), è possibile usufruire della consulenza di molti esperti e figure professionali, oltre al fisioterapista sportivo.

Per ogni problematica e patologia, il nostro team strutturerà un percorso di rieducazione motoria, potenziamento o terapia riabilitativa, personalizzata.

Cosa puoi trovare presso il nostro centro di Fisioterapia a Roma

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Alcuni video Esercizi utili per gli sportivi per rinforzare la stabilità della caviglia e del piede

Esercizi idonei per il rinforzo della caviglia, del polpaccio e tonificazione e rinforzo di polpaccio e tibiali.

Questi esercizi sono utilissimi per tutti coloro che praticano sport o che intendono riprendere, per rinforzare la muscolatura e prevenire infortuni, ma possono essere utilizzati anche durante un percorso riabilitativo, post trauma o post infortunio (insieme ad un fisioterapista esperto che abbia valutato la situazione e intrapreso un corretto percorso globale) o ad esempio in casi di distorsioni.


La fisioterapia Sportiva a Roma

Osteokinesis è un centro di fisioterapia sportiva di Roma, situato in zona Roma Nord (Montesacro, Talenti).

Grazie alla passione dei nostri esperti e l'esperienza diretta, il centro è cresciuto sotto questo aspetto e in particolar modo nelle discipline atletiche, il running e il Tennis.

Servizi di fisioterapia sportiva presso Osteokinesis:

  • Piani di allenamento specifici 
  • Prevenzione degli infortuni
  • Riabilitazione per infortuni da sport
  • Piani di alimentazione per sportivi


Per un consulto da parte dei nostri specialisti a Roma:

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